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CITTÀ DI CARTA (Paper Towns)

Creato il 05 settembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

città-di-carta-PAPER-TOWNS_70X100-01Romanticismo di facciata per giovani adolescenti

Tratto dal romanzo di John Green (già autore di Colpa delle stelle), Città di carta è un prodotto che fatica a trovare la propria dimensione. Una pellicola che viene idealmente divisa in due e che esibisce un mistero (progressivamente sempre meno accattivante) e una maturazione attraverso un viaggio on the road superficiale e banale.

Quentin e Margo sono amici dall’infanzia, ma negli ultimi anni si sono allontanati e mentre lei è diventata una delle più cool del liceo, Quentin è un nerd. Una notte Margo vuole vendicarsi di alcuni suoi amici e chiede a Quentin di andare con lei. Quentin scopre di essere follemente innamorato di Margo, ma il giorno dopo la ragazza scompare.

Città di carta nasce come film sentimentale, una vicenda che ostenta una coppia di personaggi complice e ben affiatata. Eppure si ha la sensazione che la pellicola fatichi a costruire in modo convincente un rapporto accattivante. Da una parte c’è la Margo interpretata dalla principiante Cara Delevingne, una ragazza che si sente inadeguata e che fugge per scoprire se stessa e il suo posto nel mondo, mentre dall’altra parte della barricata c’è Quentin, un giovane ordinario che non si è ancora aperto alla vita, che lascia scivolare con indolente convenzionalità. L’errore di Quentin è di non essere in grado di cogliere le occasioni al volo, di lasciarle scappare e di non vivere il suo attimo esistenziale come un’avventura. Città di carta esibisce due sottotrame: la prima è focalizzata sulla misteriosa Margo, la sua scomparsa e la definizione del rapporto che lei ha con Quentin (è amore? Amicizia? Complicità?), mentre la seconda è, sostanzialmente, un teen road movie corale meno metaforico e più concreto. Le differenze tra le porzioni di pellicola sono evidenti e queste non permettono al film una precisa e necessaria amalgama. L’impressione è quella di osservare due vicende slegate tra loro e che trovano pochi punti in comune.

Immaturo e più propenso a far scorrere la narrazione, senza preoccuparsi di enfatizzare la trama con qualche guizzo, Città di carta ostenta un romanticismo di facciata, nel quale non si riscontra empatia o coinvolgimento. Il tanto declamato nuovo Colpa delle stelle non ne possiede la medesima carica emozionale, concentrandosi sul personaggio di Quentin, ragazzo che segue un percorso di formazione in modo lineare, senza picchi di curiosità. La caccia agli indizi e il viaggio da Sud a Nord divengono gli elementi centrali di un film a cui, probabilmente, servirebbe una svolta più convincente e appropriata. Ed è così che il personaggio di Margo diviene una figura secondaria, un’ipocrita lettura anticonformista che non aggiunge nulla di rilevante al prodotto.

Disseminato di simboli della indie culture, Città di carta non convince e non approfondisce adeguatamente i possibili e innumerevoli significati di un on the road formativo e necessario per una completa, e adeguata, maturazione.

Uscita al cinema: 3 settembre 2015

Voto: **


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