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'Clamoroso al Massimino' con dedica al presidente dell'«amalgama»
Creato il 11 aprile 2010 da Mariellacaruso"Clamoroso al Cibali". Frase da archivio storico del calcio, dai ieri è tornata più in auge di quanto lo fosse già. Chi bazzicca il variegato mondo del pallone italiano, infatti, la conosce bene tanto da tirarla fuori ogni volta che si vuole far diventare ponderabile l'idea dell'imponderabile.
Dopo 49 anni, però, il 'Clamoroso al Cibali', è tornato ad essere realtà nel senso più letterale del termine, con il Catania che batte l'Inter. Ma, nel frattempo, lo stadio di piazza Spedini ha cambiato nome diventando 'Angelo Massimino'. Quindi oggi sarebbe giusto dire 'Clamoroso al Massimino'. E non solo per il nome dello stadio ma per tutto quanto Angelo Massimino (scomparso nel 1996 in un incidente stradale sulla Catania-Palermo mentre andava a reclamare attenzione per il suo Catania) ha fatto per il calcio a Catania dove è stato presidente per 25 anni. Di lui si ricordano la genuinità e gli svarioni linguistici.
«Sto andando in un paese che non vi dico, a comprare due campioni brasiliani».
«C'è chi può e chi non può: io può!».
«I nostri tifosi ci seguono ovunque; in treno, in macchina, in nave, perfino con dei voli Charleston».
«Presidente, adesso con tutti questi giocatori nuovi mancherà certamente amalgama...» «Dimmi, Gigi (Prestinenza, giornalista che aveva fatto la domanda, ndr), in che squadra sta Amalgama, che lo compero!».
Senza di lui, senza le sue battaglie e senza il suo amore per il Catania Calcio, forse, non ci sarebbe stato un altro 'Clamoroso al Cibali'. Per questo, oggi, sarebbe giusto gridare 'Clamoroso al Massimino'.
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