Claudia boldi: vi racconto i segreti della tricopigmentazione! (intervista)

Creato il 20 febbraio 2014 da Sankez @armandosanchez8

Cari amici lettori,

simpatica, energica, sicura di se, Claudia Boldi, milanese doc, ci racconta la sua nuova esperienza nel settore dell'estetica: la tricopigmentazione. Spinta della grande passione per il tatuaggio artistico, frequenta i migliori corsi per diventare tecnica di micropigmentazione visagistica (trucco permanente). Questo tipo di trattamento consente di migliorare il proprio aspetto attraverso l'utilizzo del dermografo che grazie a speciali micro-aghi, porta sottopelle piccole particelle di pigmento così da migliorare, modificare, correggere labbra, occhi e sopracciglia, insomma, una magia per il nostro corpo. Per la gioia di pubblico, clienti, addetti ai lavori e appassionati di gossip, la nipote dell'attore comico Massimo Boldi, moglie di Rocco Pietrantonio e mamma della piccola Mia (ho fatto un passaggio piuttosto lungo, ma doveroso) è andata oltre, specializzandosi in questa pratica che sta già diventando una moda tra le star dello showbusiness italiano e non.

Il settimanale Dipiù diretto da Sandro Mayer ha dedicato recentemente un articolo a riguardo... Due nomi famosi? Lo sportivo Luca Marin e l'attore Rocco Pietrantonio..


- Claudia, da un po' di tempo ti stai occupando di tricopigmentazione cutanea, ci spieghi di cosa si tratta?

La tricopigmentazione è una tecnica di tatuaggio paramedicale che ha lo scopo di nascondere gli inestetismi causati dalla caduta dei capelli (calvizie) o da esiti cicatriziali post-trapianto o cicatrici generiche a seguito, per esempio, di incidenti.

I principali casi di applicazione sono i seguenti:

cicatrici nucali post-trapianto (FUT) lineare

cicatrici nucali post-trapianto (FUE) puntiforme

cicatrici generiche sul cuoio capelluto

alopecia areata

alopecia androgenetica

diradamenti generici vari (stempiature, chieriche..)

- Quante persone si affidano a te per eliminare gli inestetismi determinati dalla caduta dei capelli? Com'è stata la reazione della gente nei confronti di questa nuova pratica?

Seppur in molti si presentino alle consulenze con dubbi e perplessità o altri siano scettici inizialmente, è con orgoglio che posso affermare che sempre più persone si affidano a questa tecnica innovativa. Devo ammettere che la reazione delle persone che decidono di sottoporsi a questo trattamento è sempre più che positiva. Alcuni (quelli che vivono la calvizie come un vero e proprio "problema") piangono alla fine del trattamento e la mia gratificazione più grande è quella di aver dato loro quella sicurezza che la caduta dei capelli gli aveva tolto.

- E' una prassi indolore o può creare fastidi?

Il dolore è una cosa soggettiva ma posso dire che la tecnica in sé non è dolorosa. Il fastidio può essere un leggero arrossamento della zona trattata per circa 24/48 ore dopo la seduta.

- Il costo è abbordabile?

Anche la parola abbordabile può dirsi soggettiva. Dipende sempre dalle zone che si vogliono coprire, la tecnica da odoperare (tutte cose che si decidono insieme al momento del colloquio con il cliente). Posso dire che i prezzi variano dalle 650 ai 3200 euro

- Sul settimanale DIPIù hanno dedicato spazio alla tricopigmentazione, prendendo spunto proprio dal tuo lavoro. Nell'articolo si intende che molte celebrità stanno adottando questa moda, due esempi: Luca Marin e Rocco Pietrantonio, tuo attuale marito... Ci parli di questa esperienza?

L'esperienza di tricopigmentare Rocco? Beh, innanzi tutto va detto che è grazie a lui se mi sono affacciata a questa attività. Da anni eseguivo trucco permanente (per hobby) e Rocco, che aveva un diradamento in più zone del cuoio capelluto, mi dice: "amore, ma possibile che riesci a ricostruire un'intera arcata sopracciliare pelo per pelo e non riesci a farmi i capelli?!" Da quella domanda si è interessato e ha contattato coloro i quali hanno brevettato questa tecnica a livello mondiale, per la precisione Toni Belfatto un maestro oltre ad essere uno scienziato. L'abbiamo incontrato, ho fatto corsi e mi sono specializzata stando con lui ed eseguendo la tecnica passo dopo passo. Ecco, se non fosse stato per Rocco non lo avrei mai scoperto. Con Luca Marin invece siamo amici proprio da quando si è sottoposto la prima volta alla Tricopigmentazione. Oltre al lavoro in sé, il regalo che mi fa questo mestiere è anche quello di conoscere persone, molte delle quali poi diventano amici.


- Tanto per fare un po' di gossip, c'è qualche personaggio famoso al quale consiglieresti subito di sottoporsi alla tricopigmentazione e perché?

Paradossalmente consiglierei la Tricopigmentazione a tutti coloro che hanno eseguito trapianto di capelli visto che le due tecniche sono complementari. Poi a coloro i quali si sentono "vittime" di protesi (parrucche) o di toppik (polverine o ombretti). Con la Tricopigmentazione si può tornare a fare bagni al mare ed in piscina senza probemi, si può fare palestra, ci si può passare una mano in testa senza paura di sporcarsi o che qualcuno di accorga di nulla.


- Cosa hai pensato quando tuo marito Rocco ha deciso di affidarsi alle tue cure?

E' stata una sorpresa, e l'ho vissuta come tale ma quando inizio a lavorare su una testa divento il massimo della professionalità e l'ho trattato esattamente come faccio con tutti i miei clienti. Per me è sempre importante confortare e rassicurare il cliente poi il resto lo fa la mia mano con il dermografo... precisione maniacale e decisione nell'esecuzione. Certo vederlo sorridere come un bimbo quando si è guardato allo specchio a fine seduta è stata una bella soddisfazione!!!


- La tricopigmentazione è una cura per il capello o semplicemente un trattamento estetico?

Non è una cura per il capello anche se la stimolazione effettuata dall'ago sulla cute porta ad un richiamo di sangue nella zona che non può che fare bene al cuoio capelluto ma è un trattamento paramedico di carattere estetico. Ma sfido chiunque a guardare una testa tricopigmentata e pensare che quello è un tatuaggio. Una cosa che mi sento si consigliare è quella di affidarsi sempre a specialisti di TRICOPIGMENTAZIONE che non hanno nulla a che vedere con MICROPIGMENTAZIONE. La differenza è molto sottile ma esiste. Per la micropigmentazione delle zone del viso si utilizzano aghi e colori che non vanno assolutamente adoperati per la tricopigmentazione, in quanto il cuoio capelluto si presenta molto più "grasso" e un normale ago da trucco permanente, un normale pigmento da trucco permanente non hanno caratteristiche specifiche e rischierebbero di creare un inestetismo ancor più grave della calvizie fine a sé stessa.

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Con affetto, Armando Sanchez


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