Ormai sapete che io, ogni tanto, litigo con i giornalisti italiani. Vi ricordo questo "contro" TuStyle e questo su Simone Marchetti. Stavolta è il turno del Secolo XIX che da da mangiare a Marco Cubeddu (mi chiedo, a questo punto, perchè), mente che ha partorito l'articolo origine di questa mia risposta.
Ragazze in shorts, vi siete viste?
A prima lettura, mea culpa, avevo preso troppo sul serio il tono provocatorio della Grande Mente, capisco che chi scrive per fare soldi e richiamare visite, deve necessariamente (no, non è vero) usare un tono che desti scandalo. Amen, lo abbiamo capito.
Quello che non capisco e che non approvo è che si usi questo tipo di tono su temi delicati che vanno trattati in una determinata maniera e non provocatoriamente citando (scusatemi, ma credo sia uno dei più vecchi escamotage di questa terra citare frasi attribuendole a persone diverse da se stessi) presunti discorsi di amiche definendole "non bigotte". Qual è il soggetto dell'articolo? Ragazzine di 13-14 anni che usano shorts, anzi minishorts (Cit.) troppo corti secondo la GrandeMente.
“non possono lamentarsi se poi le stuprano” Ora, che lo abbia detto l'amica della zia della sorella del cugino del nonno me ne frega una mazza. Qualcuno lo ha detto, qualcuno lo ha riferito e si è preso la briga di pubblicare questa frase su una testata nazionale. Lascio stare la parte che prevede il coinvolgimento di una redazione che tecnicamente dovrebbe approvare i contenuti.
Bene.
Punto primo.
Posso fare la fashion blogger simil-seria?
Ottimo, quelli non sono shorts, sono hot pants, tanto per cominciare.
Punto secondo.
Bigotte o meno, la malizia sta negli occhi di chi guarda e, a dirla tutta, mi fa estremamente schifo che un giornalista abbia pubblicato certe cose. Volevi scrivere una critica al look? Al pudore? A come il rapporto delle ragazzine con il loro corpo sia cambiato? FANTASTICO. Cambia le parole. Cambia i toni. Stai facendo informazione, intrattenimento, non stai scrivendo il tuo diario privato in cui puoi vomitare tutto quello che ti capita per la testa.
Punto terzo.
Femminicidio non è una parola idiota, Cubeddu. Non è una parola idiota per il semplice fatto che le vittime di questi omicidio sono DONNE e sono state uccise perchè sono DONNE.
Punto quarto.
Non si tratta di moralismo, dici. Ci posso credere.
Arrivo a non crederci più quando nel tuo professionalissimo articolo usi parole come sgualdrine, chiedi "cosa pensano di ottenere" lasciando intendere che dietro al vestirsi così ci sia un motivazione diversa rispetto al semplice seguire una moda e soprattutto affermi di essere grato a questa moda perchè sei contento di vedere tante Daisy Duke (io non so il tuo cervello dove possa arrivare, ma hai appena affermato di guardare il culo a ragazzine di 13-14 anni. Applausi). Niente moralismo (e sessismo), però. Certo.
Punto quinto e la finisco, perchè mi sta salendo il sangue al cervello.
No la finisco prima, perchè potrei scadere nella volgarità.
Complimenti a Secolo XIX.
Complimenti vivissimi.