Nuovo appuntamento con i protagonisti del grande cinema italiano sabato 13 novembre in Friuli Venezia Giulia: il regista Claudio Cupellini incontrerà il pubblico di Pordenone e Udine per presentare il suo ultimo film, Una vita tranquilla, con la brillante interpretazione dell’attore del momento, Toni Servillo, sempre più apprezzato per la sua presenza in film come Il divo di Paolo Sorrentino e il recente Gorbaciof di Stefano Incerti.
L’incontro con Cupellini, previsto a Cinemazero a Pordenone per il 5 novembre scorso, era poi stato annullato in quanto il regista di Una vita tranquilla era stato trattenuto a Roma alle premiazioni del Festival Internazionale del Cinema: il suo interprete protagonista, lo straordinario Toni Servillo appunto, si è infatti aggiudicato il Marc’Aurelio d’oro della giuria come miglior attore.
L’incontro con Cupellini è in programma sabato 13 novembre alle ore 19.30 al Cinema Centrale di Udine, prima della proiezione del film, e a Cinemazero di Pordenone alla proiezione delle ore 21.00.
Una vita tranquilla ruota attorno alla storia di un uomo che abbandona la sua terra per fuggire dal suo passato. Servillo è, infatti, un ristoratore originario del Sud Italia perfettamente integrato in Germania dove con la giovane famiglia dirige un prosperoso ristorante-albergo vicino Francoforte. Ha cambiato identità, mantiene un basso profilo, parla un impeccabile tedesco e nulla lascia trasparire delle sue origini. Finchè un giorno il passato riappare, assai pesante, sotto le sembianze del figlio Diego, dimenticato e in fuga anche lui da qualcosa. La storia privata di Rosario, così ordinata e prospera, si ingarbuglia e infine precipita in una ragnatela di memorie e verità che rischiano di tornare a galla e divorarlo.
Il regista Claudio Cupellini, padovano di origine, romano di adozione, si era già fatto apprezzare con la commedia brillante Lezioni di cioccolato. Con questo nuovo film ha il merito di ridare vita a un genere, il noir, praticamente dimenticato dal cinema italiano. Cupellini firma insieme ai bravi Guido Iuculiano e Filippo Gravino, premio Solinas nel 2003, una sceneggiatura in cui primeggiano i dialoghi, in italiano, in dialetto napoletano e in tedesco, protesi linguistiche di personaggi dagli interessanti profili psicologici. Le musiche originali del film sono firmate dal compositore pordenonese Teho Teardo, ormai diventato una figura di spicco nel cinema italiano per la sua indubbia capacità di dare vita a colonne sonore coinvolgenti ed efficaci (sue sono le musiche di altri film interpretati da Servillo come Il divo e Gorbaciof appunto).
Nel cast, accanto a Marco D’Amore, giovane promessa del cinema italiano, nella parte di Diego, figlio abbandonato dallo sguardo feroce e malinconico e servo della camorra insieme all’amico d’infanzia Eduardo, interpretato dall’intenso Francesco Di Leva, spicca, ancora una volta, Tony Servillo, che regala la sua ennesima prova magistrale, dominando la pellicola con la sua bravura. Presente in ogni scena, Servillo parla tedesco, italiano e napoletano e ha più facce, come quelle costruite, vissute ed indossate dal suo personaggio, terrorizzato dinanzi al passato che torna impetuoso a bussare alla sua porta. Doti, quelle dell’attore napoletano, pienamente riconosciute dal regista Cupellini, che afferma: “Con Toni abbiamo lavorato per cercare un’immagine inedita e non replicare i suoi ruoli precedenti. Siamo partiti esteriormente dalla barba e da un paio di chili in più, e poi siamo andati in profondità, costruendo un personaggio complesso. Altra cosa importante è che Toni dopo aver letto il copione e accettato volentieri il ruolo, ha preso delle lezioni e si è presentato sul set capace di parlare in tedesco”.