“Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra”
Chissà quanti di voi che, come me, amano viaggiare e leggere di viaggi hanno sospirato e più o meno segretamente pensato: “Ah, come mi sarebbe piaciuto fare la maturità quest’anno con una traccia simile!”. Parliamo naturalmente di Claudio Magris e del brano tratto dalla prefazione del suo “L’infinito viaggiare”, inserito dal ministero tra i temi (analisi del testo) di questa maturità 2013. A sorpresa, decisamente. Gli studenti si aspettavano Pirandello, è “uscito” lui, giornalista e scrittore triestino, vivente (forse il primo caso agli esami??), purtroppo sconosciuto ai più che ieri sedevano al banco.
Già, perchè l’entusiasmo di noi che bazzichiamo i viaggi e i reportage, e che – almeno è il mio caso – la maturità l’abbiamo purtruppo archiviata da un pezzo, è stato sepolto da quasi pari sconcerto da parte degli studenti: Magris, chi è costui? Non c’era nel programma. Ecco la sintesi delle desolazioni che giravano sui social, e che di colpo hanno fatto balzare lo scrittore di frontiera in cima ai TT, i Twitter Trends, di ieri. E che sono valse una battuta del diretto interessato: “Sono ovviamente onorato di questa scelta, ora chiedo l’indulgenza degli studenti e spero che non mi maledicano mandandomi a quel Paese”, ha detto lo stesso Magris.
Già, Claudio Magris, chi è costui? E’ scrittore e giornalista, germanista nato a Trieste nel 1939 ed esperto di studi sulla cultura della Mitteleuropa edi autori italiani di confine. Sul sito di Treccani trovate un elenco delle sue opere.
Claudio Magris
E “L’infinito viaggiare” (edito da Mondadori) raccoglie le sue prose e riflessioni di viaggio, vent’anni tra la Mancia di Don Chisciotte a San Pietroburgo, dai castelli di Ludwig di Baviera al Grande Nord. Un tema meraviglioso su cui scrivere, per un giovane poi, penso io.
E’ vero, ammettiamolo: non era quel genere di traccia che i maturandi si aspettavano, dopo cinque anni di studi di letteratura italiana “classica”, e non è certo un testo noto. E qui mi viene subito spontanea una riflessione: è la traccia inadeguata ai programmi di studio, all’impostazione delle nostre scuole, a quella che dovrebbe essere la valutazione dei nostri studenti? O non è piuttosto il segno dei tempi, il segno che forse i programmi del liceo potrebbero fare un salto avanti, raccontare l’attualità, letteraria ma anche storica e politica, raccontare ai ragazzi il mondo che li circonda e non solo quello da cui veniamo? Ma lungi da me dare giudizi, manco dalle aule del liceo da troppo tempo e sono certa che queste cose si fanno già!
Uscire fuori tema o abbandonarsi al racconto?
Il punto è un altro: è che – ed è secondo me una cosa bellissima – chi ha scelto di proporre questa traccia ha capito che il viaggio, sì, ha dignità letteraria ma soprattutto può essere un grandissimo spunto e momento di riflessione, il viaggio è vita, è conoscenza, è apertura. Forse gli studenti della maturità 2013 potevano lanciarsi su questa chiave di lettura invece che scoraggiarsi, ma come tutti coloro che hanno affrontato questo esame, capisco perfettamente la tensione del momento e la terribile paura di “uscire fuori tema”!
La maturità e il viaggio: ditelo al gruppo Facebook
Intanto, però, se tra di voi c’è qualcuno che ieri ha scelto proprio la traccia su Claudio Magris, lo può raccontare! Con una prontezza degna dei social, infatti, Roberta Milano, (consulente e docente universitaria, esperta di marketing e turismo 2.0 e co-fondatrice di Bto Educational, associazione che si occupa di formazione e ricerca sui temi del turismo online) ha creato il gruppo Facebook “La maturità e il viaggio”: Magris, riflessioni sul viaggiare, fisico e virtuale, insomma tutto ciò che ci viene in mente di dire pensando a L”infinito viaggiare”. Ma soprattutto, l’appello è rivolto agli studenti, per cui io lo diffondo con piacere: maturandi 2013, andate a sbirciare questo gruppo! Raccontate, commentate, dite la vostra! E dimostrateci che lo sconcerto che serpeggia sulla “traccia Magris” non è poi così fondato…