Claudio Messora è il perfetto testimonial dello stile grillino. Prima getta il sasso, poi ritira la mano. Prima insulta, poi si scusa. Prima scrive, poi ritratta. Prima offende, poi ci scherza: «Era una battuta». E' la strategia di Grillo e dei grillini. Superare tutti i limiti, e poi fingere di tornare sui propri passi. Il grillino che brucia i libri? «Non ci rappresenta». I commenti contro la presidente della Camera? Spariti. Il tweet di Boldrini? Cancellato. Che ci vuole, basta un hacker. Ma intanto ogni giorno un nuovo muro è infranto, con buona pace del rispetto delle persone, delle donne, delle istituzioni.
Messora, però, i muri li aveva infranti già anni fa, quando scrisse, e mai cancellò, un post sessista su tre ministri del governo Berlusconi. «Ho fatto una cosetta a tre con la Carfagna, la Gelmini e la Prestigiacomo», s'intitolava il testo scritto l'11 luglio del 2010 e mai cancellato. E' ancora lì, sul blog del responsabile comunicazione M5S al Senato, un signore pagato circa 6mila euro al mese grazie ai soldi dei contribuenti.
Messora parla delle tre ministre berlusconiane. Poi spiega: «...L’inconscio freudiano, con la sua imponderabile associazione di simboli, mi ha proiettato in un universo parallelo che lo stato cosciente non mi avrebbe mai consentito di immaginare», scrive.
«Mi trovavo sempre disteso sul letto ma ecco che insieme a me, in completo deshabillé, c’erano proprio loro: Mara, Stefania e Mariastella...
L’associazione immaginifica di Mara alla fellatio è stata automatica... Per Mariastella, invece, l’inconscio ha suggerito una elaborata legge del contrappasso. Si dice così tanto in giro che abbia sodomizzato la scuola che… Stefania invece era un problema. La sua natura imprenditoriale le conferiva una qualità di penetrazione attiva, tipica dello stupro – lo stupro del territorio, lo stupro dell’ambiente -, che francamente anche un super-io dormiente come il mio si rifiutava in qualunque modo di subire...».
(Fonte: l'Unità)
Ognuno, come scrivevo all'inizio, ha i "portavoce" che si merita. Grillo non meritava più di Messora, e Messora forse non avrebbe potuto aspirare a fare il "portavoce" (in senso dantesco) di qualcosa in più di Grillo. Simul stabunt, simul caghent. In napoletano: "...'o Pateterno 'è fà, e 'a Maronna l'accocchia..."
In questo post di Messora non è offensiva la volgarità (ormai, nel mondo fallocratico del grillismo, il pompino e la sodomizzazione sono diventati l'alfa e l'omega della Nuova Politica. Offende il fatto che un quarto dell'elettorato italiano abbia portato alle poltrone (non al potere, che non sanno né conquistare, né usare), questi che ormai sanno solo contare le carte delle caramelle, e parlare di pompini.
E sarei - senza offesa - molto curioso di sapere quali sarebbero i sentimenti del "portavoce" se qualcuno, su un altro medium, raccontasse di sogni erotici (...si sa.... ai sogni non si comanda...) a base di pompini e sodomizzazioni , riferiti (può succedere, nei sogni) alle donne di casa del "porta-flatulenze" del MòViMento a 5 Stelle.
Messora, e chiederle di scusarsi, sarebbe troppo, vero?
Tafanus
P.S.: Questo post, per il quale non riesco a trovare una definizione adeguata, fa ancora oggi bella mostra di se sul blog di Claudio Messora (cliccare sulla foto):