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Claudio Ricci: No alla Cancellazione dell’Umbria.

Creato il 13 ottobre 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

i love umbriaSulle Macro Regioni Occorre Rispettare l’Identità Storica e Aprire una Riflessione Ampia.

Un deciso no alla cancellazione dell’Umbria, cita Claudio Ricci, che vorrebbe “diluire” la Regione nell’area Appenninica operando una “annessione” alla Toscana. Dopo il risultato “molto discutibile” delle province (che non sono state eliminate, aumentando i costi, diminuendo i servizi e mettendo in difficoltà i dipendenti pubblici) ora si vorrebbe, con una leggerezza preoccupante (degna di una “dolce monarchia” che non rispetta ne la storia, ne l’identità e ne i cittadini), cancellare la Regione Umbria.

Il centro destra e le liste civiche stanno riflettendo su una “mozione” (probabilmente la prima in Italia) che invita le Assemblee Legislative regionali a opporsi a questo “metodo” che elimina ogni forma di democrazia e seria riflessione sulle macro regioni invitando anche i parlamentari umbri ad opporsi fermamente alla cancellazione dell’Umbria.

L’Umbria per dimensione è una “città metropolitana diffusa” (meno di un milione di persone) e deve essere valorizzata puntando soprattutto allo sviluppo di maggiori, è più efficienti, sistemi di trasporto al fine di attrarre opportunità e investimenti nonché sviluppando le filiere cultura, ambiente e turismo, le industrie creative/innovative e il nuovo manifatturiero che sa unire le mani creative artigianali con l’industria evoluta. È la Regione dove la storia ha messo in armonia, da otto secoli, scienza, umanesimo francescano per la dignità e la reciproca comprensione, nonché paesaggio culturale e arte: semmai il “cuore verde d’italia” deve ampliare le relazioni istituzionali con i “due mari” (Toscana e parte del Lazio – Marche) rimanendo al baricentro geografico di un forte “sistema territoriale” del centro Italia. “Y Love” Umbria: la Regione deve Rimanere.



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