Claudio Sottocornola, filosofo, poeta, musicologo e perfomer, arriva in Romania: la prestigiosa rivista internazionale Contemporary Literaly Horizon gli rende infatti omaggio inserendolo nella sua Bibliotheca Universalis, che, all’interno dell’autorevole collana Aula Magna, cura la pubblicazione di autori di ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Gran Bretagna al Canada, dalla Finlandia alla Spagna. Le poesie di Sottocornola, che abbracciano un periodo compreso fra la metà degli anni ’70 e il nuovo millennio, sono state tradotte, con acuta sensibilità, dallo scrittore, giornalista ed editor Daniel Dragomirescu. Vengono quindi a delinearsi, con fine tratteggio, gli scenari di una Fin de siècle, riprendendo il titolo della silloge, la quale si spinge sino ai nostri giorni, tra pensiero debole e fenomeni migratori, passando dall’ermetismo delle origini ad una ricerca sull’universo semantico del pop (cinema, canzone, pubblicità, media), così da approdare ad una sintassi di sottrazione che si concentra in icastiche ed ipnotiche composizioni in stile haiku.
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Claudio Sottocornola
“Ho scelto la storica espressione fin de siècle per titolare la nuova silloge delle mie poesie, che vanno dal 1974 al 2008 perché, tra la fine dell’800 e la Prima Guerra Mondiale, designava il movimento culturale che intendeva esprimere il crollo di un sistema di valori e di riferimenti tipici della civiltà europea, e la nascita di un nuovo orizzonte culturale.
Simbolisti come Paul Verlaine, e decadentisti in genere,ebbero allora una chiara percezione del trapasso in atto, che a me pare analogo a quello espresso dall’attuale crisi di civiltà, forse ancora più radicale ed irreversibile. Per questo nelle mie composizioni l’approccio è evanescente e musicale, come se ci muovesse fra i flashback del ricordo e le atmosfere oniriche di un sonno gravido di malinconie e presagi”.
(Claudio Sottocornola)