Stamattina mentre facevo colazione e zapping mi sono imbattuta nel faccione di Mastella ad “Agorà”. Curioso, ho pensato, sarà un vecchio spezzone. Invece no: stamattina ad “Agorà” c’era proprio Clemente Mastella che metteva in guardia gli italiani contro i buffoni della politica. Clemente Mastella, esponente di Forza Italia; Clemente Mastella, già salito agli onori delle cronache — giudiziarie e non solo— insieme alla consorte Sandra Lonardo (perché Dio li fa e poi li accoppia, ma non li accoppa mai); Clemente Mastella, che ha messo su una gran bella famiglia; Clemente Mastella, l’inaffondabile.
E questo signore qui, stamattina, pontificava in tv sui mali della politica-spettacolo, e sui buffoni che pretendendo di amministrare la cosa pubblica la rovinano — non aveva tutti i torti: a rovinare la cosa pubblica non c’è nessuno bravo come i politicanti arraffoni e corrotti che non riusciamo a toglierci dai piedi da quarant’anni a questa parte. Loro sì che hanno mestiere, mica questi quattro improvvisatori dell’ultim’ora.
Suppongo che i giornalisti di Rai 3 guadagnino parecchio. Altrimenti non vedo come sarebbe possibile accettare di avere in qualche modo a che fare con uno come Mastella: io, con uno così, non potrei stare neanche nella stessa stanza, figuriamoci interagire.
Il fatto è che la parola “buffone”, oggi, in Italia viene usata a sproposito — a meno che non vi sembrino seri Napolitano, Berlusconi, Renzi, Alfano, Salvini eccetera eccetera.