E’ sera, sono per strada, osservo incuriosito gli atteggiamenti delle persone tra pseudo-panico e autoconvinzione che qualcosa di tremendo sarebbe successo di lì a poco.
In molti corrono preoccupati, il cielo è nero e le nuvole cariche di pioggia. Stavolta, però, nell’immaginario collettivo c’è la certezza che non si tratti del solito temporale.
Questa sera sarà diverso: la tv ha annunciato l’arrivo di Cleopatra, la Protezione Civile ha rafforzato gli argini dei fiumi, i cavalcavia sono controllati dalla Polizia e le scuole restano chiuse.
La Nazione è pronta.
Una mamma – con gesti isterici – copre il figlioletto sotto un pesante impermeabile: «mamma ma io ho caldo!» protesta il bimbo. «Stai zitto, fra poco arriva la bufera!» urla la donna e scappa via sul primo autobus che passa. Un uomo esce dal supermercato con un carrello pieno zeppo di rifornimenti, ha gli occhiali da sole ed un cappello con la visiera che gli copre il volto; si guarda intorno sospettoso, carica la macchina, balza in auto, il motore romba e sgomma via veloce verso il suo bunker. Un prete, dall’ingresso della sua chiesa, con la Bibbia tra le mani scruta gli infedeli scappare. Qualcuno lo dovrebbe informare che la fine del mondo è prevista per il prossimo 21 dicembre, non certo per oggi.
Al semaforo, i vu-cumprà vendono ombrelli al posto dei soliti fazzolettini; anche in questo momento drammatico, il senso degli affari prevale sul sano sentimento di solidarietà?
Vorrei sorvolare la città con un elicottero: sono sicuro che, visti dall’alto, i miei concittadini sembrano tante formiche impazzite alla ricerca del rifugio sicuro.
Ma solo un pilota folle accetterebbe di decollare con Cleopatra in arrivo. Rinuncio all’idea e mi incammino verso casa, ho un dovere da compiere: anche io devo difendere il mio fortino.
A Napoli, Cleopatra ha dato il meglio di se verso le due di questa notte: una forte pioggia ma nulla di sconvolgente, almeno dalle mie parti.
Il circo mediatico – non avendo nulla di meglio di cui occuparsi – gioca ad “americanizzare” i temporali col risultato di enfatizzare un semplice acquazzone. Quest’anno, poi, si è aggiunta pure la moda di associare alle perturbazioni nomi mitologici e la frittata è completa.
Alla tv mi avevano anche assicurato che la temperatura sarebbe calata notevolmente ed io mi sono regolato di conseguenza: ho messo da parte la t-shirt estiva e l’ho sostituita con una maglietta a maniche lunghe. Ho indossato il giubbino mezza felpa e mezza tuta e di buon’ora sono uscito convinto.
Di Cleopatra non c’è più traccia, il sole brilla alto ed il cielo è terso. Io sto sudando da stamattina, fa caldo ma forse è solo una mia sensazione: se la televisione ha comunicato che oggi farà freddo, deve essere vero.
MMo