Clerks uscì nell’anno giusto per diventare immediatamente una delle mie pietre miliari del cinema, uno di quei film in cui riconoscevo la mia generazione, almeno quella di cui facevo parte intendo. I protagonisti infatti non sono i bellocci di Beverly Hills con piscine, auto sportive e abiti griffati, bensì gli sfigatelli che per vivere devono guadagnarsi due spiccioli con lavori poco gratificanti, e che vanno vestiti con abiti presi probabilmente al negozietto di terz’ordine, dove una camicia la paghi 9 dollari.
La scena iniziale
Colonna sonora di tutto rispetto, con contributi di band rock americane che all’epoca ascoltavo e che ascolto tuttora, mi faceva divertire e riflettere allo stesso tempo, e un po’ mi ci rivedevo se vogliamo dirla tutta. Facevo anch’io un lavoro poco gratificante, ero uno strambo in un mondo ordinario e diamine, ascoltavo quella musica lì. E per questo mi venne consigliato da un collega di lavoro, sicuro che a me sarebbe piaciuto.
Jay e Silent Bob (Kevin Smith)
Le risate non sono gratuite, ma meritate, grazie a una sceneggiatura che riporta i dialoghi tra i due amici, Dante e Randal, che gestiscono due negozi attigui, drugstore il primo, videonoleggio il secondo. Alcune, o forse anche più di alcune, sono trovate geniali per me. La più famosa è quella sulla Morte Nera e sulle differenze tra la distruzione della prima, e l’attacco alla seconda ne Il Ritorno dello Jedi.
Ma Clerks non si ferma qua, presentandoci anche una serie di personaggi secondari tutti un po’ particolari, ed è da qui che è partita la genesi dei due ricorrenti in tutti i film di Kevin Smith: la coppia Jay e Silent Bob (drammaticamente tradotto in “zittino Bob” nel primo, “lingua secca Bob” nel sequel).
Le due locandine
Con grandi aspettative ho cercato, trovato e guardato Mallrats, una specie di sequel/remake/omaggio al primo, che si svolge in un centro commerciale al posto di un drugstore, con personaggi diversi. Qualcosa non funzionò e lo trovai molto, molto forzato. Aspettai allora Chaising Amy, per venire deluso un seconda volta. Smith sembrava aver perso la mano e non ero il solo a pensarlo.
Fu quindi la volta di Dogma, fatto con un budget ancora una volta di tutto rispetto, e ne uscì un buon film, non apprezzato da tutti, ma nettamente superiore ai due precedenti. Inutile dire che però l’ombra di Clerks aleggiava e aleggia ancora su qualsiasi pellicola girata da Smith. E così, nel 2006 esce un sequel, Clerks 2, riprendendo personaggi e situazioni del primo, però a colori e in un poco frequentato fast food.
Smith ci riprova, cerca di ricreare l’atmosfera del primo mixandolo a una regia più classica e da commedia americana, inserendo allo stesso tempo qualcosa che ricorda l’umorismo del primo. Qualche tempo azzeccato, qualche scena divertente se vogliamo, ma il film manca di qualcosa e risulta sottotono.
Questa sta girando su Tumblr, condivisa da Smith stesso. Io ho paura.
Per fare la prova, me li sono rivisti insieme e non c’è paragone, Clerks, quel film fatto con due soldi (così narra la leggenda, che dice che Smith si sia venduto l’auto per produrlo) sembra essere il capolavoro unico del regista, e mi chiedo se riuscirà mai a rifare un lavoro almeno simile, evitando di produrre pellicole imbarazzanti come alcune uscite in questi anni.
Dai Kevin, pensa un po’ ai tuoi film, invece di spalare merda solo sugli altri, cosa ne dici?