Dante e Randal sono due giovani commessi e amici nella vita. Il primo lavora in un emporio, il secondo in una videoteca adiacente. Dante viene chiamato a lavoro da un collega durante il suo giorno libero. Inizia così la giornata dei due protagonisti, cosparsa di avvenimenti al limite dell’assurdo, tra clienti, strane amicizie, e persino un morto.
Venti anni fa, in quegli anni novanta che sembrano essere già lontani, si produceva di tutto e in effetti alzi la mano chi avrebbe l’istinto di portare al cinema una storia così semplice. La risposta è facile: tutti. Sì, soprattutto perché un film così nel 1994 costò solamente 53.000 dollari e ad oggi è un cult ”generazionale” indiscusso. Stiamo parlando di Clerks – Commessi, opera prima dello sconosciuto (all’epoca) Kevin Smith.

”Che c**** mai sarà scopare con un cadavere… (Dante) Capirai! mia madre scopa con un cadavere da trent’anni ed io lo chiamo babbo.” (Randal)
L’inferno di Dante e i suoi gironi annessi, con la giornata che scorre via nella solita noiosa routine dal nichilismo straripante. Kevin Smith ci consegna il suo punto di vista dei giovani impiegati della periferia Americana, su quelli universitari in procinto di decidere cosa fare della loro vita, di chi deve prendersi delle respondabilità e di chi decide semplicemente di starsene lì a fumare. Il triangolo amoroso è l’arpiglio perfetto per raccontare tutto questo, con Dante che si ritrova a dover scegliere tra Veronica, la sua fidanzata che vorrebbe vederlo tornare all’università e Caitlin, l’ex fidanzata liceale libertina ed instabile.

Nichilismo, monotonia, ossessioni, depressione e chiacchiere nonsense: il neo-regista/sceneggiatore/attore/montatore Kevin Smith si trova a suo agio tra le maglie della commedia, esaltando il lato ironico della vita senza dimenticare gli adeguati avvilimenti, ad esempio i subappalti della Morte Nera ne Il Ritorno dello Jedi.