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Clima a Natale, primule ed erba come in primavera: niente pioggia e problemi per i campi coltivati

Creato il 26 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Natura sconvolta e a Natale le mimose sono in fiore, in anticipo di tre mesi rispetto all’8 marzo, Festa della donne. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che a sconvolgere la natura è stato un mese di dicembre con 2,5 gradi di temperatura in più rispetto alla media.

(Fotografie di © Violeta Dyli)

(Fotografie di © Violeta Dyli)

Clima, primule ed erba come in primavera: a Natale mimose e zanzare. Nei campi ci sono anche primule, viole e cresce l’erba come in primavera a confermare una anomalia climatica che con caldo e assenza di pioggia e vento ha provocato lo smog nelle città ed una storica siccità invernale nelle campagne. Oltre alle alte temperature, la quasi assenza di pioggia (-95%) dopo un novembre con temperature massime di 2,5 gradi in più rispetto alla media e piogge praticamente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord. Se il fiume Po come molti altri corsi d’acqua è agli stessi livelli del periodo estivo, in alcune zone in montagna è scattato l’allarme incendi completamente fuori stagione per la presenza di erba e arbusti rinsecchiti nei boschi ma gli effetti ci sono anche sugli animali con i ghiri che non sono andati in letargo ma ci sono ancora insetti fastidiosi come le zanzare che hanno sviluppato un numero di generazioni superiori alla norma per il clima anomalo.

Un problema – continua la Coldiretti – che riguarda anche i campi coltivati dove si aspettano nella stagione produttiva forti infestazioni degli insetti patogeni che non sono stati limitati dal tradizionale freddo invernale. Per il mancato abbassamento delle temperature nelle campagne il grano –rileva la Coldiretti – è più alto del normale e si teme per i raccolti mentre le gemme delle piante sono rigonfiate come in prefioritura e se dovesse verificarsi adesso un forte ed improvviso abbassamento della temperatura si avrebbe una seria compromissione dei raccolti.

Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012. ”Una situazione che – conclude la Coldiretti – conferma l’importanza dell’accordo siglato alla Conferenza sul clima di Parigi in un anno che a livello globale si appresta a conquistare il primo posto degli anni più caldi di sempre, alla testa di una classifica che vede peraltro tutti e dieci gli anni più bollenti della storia successivi al 2000″.


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