Pensavo fosse una delle solite oscenità: Centinaia di milioni di dollari, attori stellari, registi famosi, preso da un libro...non aveva le migliori premesse, dati i precedenti.
E poi c'era Halle Berry, una delle attrici che più mi stavano sulle palle, la trovavo insulsa ed incapace.
Si, sto parlando al passato, non a caso.
Dopo la sua prima apparizione, l'unica cosa che ho pensato è stata:
"Questa era quella che faceva Catwoman e Tempesta? Non è possibile, è magnifica!"
Il che mi ha portato a pensare che spesso, se un attore non può dare il meglio di se è colpa di sceneggiature a cazzo o registi cazzoni.
E qui...non c'è nemmeno l'ombra di tutto questo.
L'anno è iniziato con un film meraviglioso, nel vero senso della parola!
Il film, costato cento milioni di dollari, si presenta come il più grande kolossal tedesco della storia, diretto da due registi americani (I Wachowski, che ci hanno regalato perle come Matrix o V per Vendetta) e uno tedesco ( Tom Tykwer, mai sentito prima, ma da ora in poi lo terrò d'occhio) ispirati dal libro "L'Atlante delle Nuvole" di David Mitchell, un inglese che vive in Giappone.
Internazionale, è dire poco, no?
Le riprese sono durate quattro mesi, in giro per il mondo, e a volte si è rischiata la chiusura per mancanza di fondi, fortunatamente non è stato cosi.
Alla sua prima prova, al festival del cinema di Toronto, nel settembre 2012, il film ha ricevuto dieci minuti di applausi ininterrotti.
Se dovessi dirvi di cosa parla, direi che è epica. Poesia della più alta possibile, sotto forma di cinema.
Sei storie diverse ambientate in diversi secoli, collegate da piccoli dettagli, quasi insignificanti, ma che rendono il tutto un coro di meraviglia.
Storie intrecciate che attraversano i secoli e le epoche, ci mostra come un piccolo gesto, una piccola gentilezze avvenuta per caso nell'ottocento, può avere ancora un'eco secoli dopo, in un futuro post- apocalittico.
Un film che parla di coraggio, di schiavitù, di liberazione, di prese di coscienza e di responsabilità.
La responsabilità delle azioni che compiamo e di quelle compiute prima delle nostra nascita, le cui conseguenze si intrecciano per creare il futuro.
E le storie d'amore.
Meravigliose, storie d'amore che si dipanano nei secoli, non al centro dell'attenzione, ma il motivo per cui i personaggi muovono le loro vite.
Storie d'amore che a vederle, non ti viene voglia di fermare la pellicola e bruciare quelle parti (LotR), ma collegante intimamente al quid che muove la persona.
E non parlo solo di amore per una persona, ma anche di amore per la vita, amore per la musica, amore per la libertà, intrecciato con l'amore per qualcuno.Alla fine dei conti, può essere definito tranquillamente come fantascienza (e non date retta a chi dice il contrario, chi dice il contrario, di norma, è fermo agli anni 50), ma la vastità di temi lo rende "epica" lo rende un quadro che non ha inizio e non ha fine, ma su cui abbiamo avuto la fortuna di posare gli occhi per un po', e ne abbiamo appena scorto l'enorme complessità e profondità.
"Le nostre vite non sono nostre.
Dall'utero alla tomba siamo legati agli altri.
Passato e presente.
E da ogni crimine e ogni bontà, rinasce il nostro futuro."
E questo l'assunto da cui tutto il film si dipana, la trascendenza delle nostre esistenze.
E non trascendenza in senso religioso, beninteso, ma in senso fisico. Nel senso che ogni nostra azione, dalla nascita fino alla morte, influenza le esistenze di altre persone e così via, fino a secoli lontani.
Il che rende noi, e le nostre azioni, non solo immanenti al presente, ma potenzialmente capaci di influenzare un futuro anche molto, molto lontano.
La speranza, e la volontà di liberazione, sentimenti che si muovono nelle generazioni e non possono essere fermati da nulla, alla fine i sentimenti delle persona riusciranno a riemergere da qualsiasi situazione e con essa l'umanità intera!
Complessità di argomenti oltre ogni limite...senza nessuna spiegazione.
Le storie sembrano completamente slegate tra di loro, e forse lo sono, ma non serve, ne io sentivo il bisogno, di uno spiegone che riuscisse a mettere d'accordo tutto.
D'altronde il titolo è "Atlante delle nuvole", no?
E cos'è un atlante se non una ricerca?
In ogni caso credo che, la cosa che più rimarrà sullo stomaco degli ossessionati da spiegoni, sarà il Vecchio Georgie.
Il Cast è qualcosa di epico, anch'esso. Tutti impegnati in almeno quattro ruoli diversi, alcuni addirittura in sei ruoli.
Halle Berry che, come ho detto, ha smentito i pregiudizi che avevo verso di lei, e di dimostra una grandissima attrice.
L'immenso Hugo Weaving, grandissimo come al solito, che attraversa le epoche interpretando malvagi di ogni tipo, dall'uomo vittoriano, al Vecchio Georgie (Il mio preferito, sopra) fino all'infermiera (e io non mi ero accordo, se non dopo un po', che fosse lui).
Poi c'è Tom Hanks, grande attore che mi è sempre piaciuto, ma che avevo sempre visto nei soliti ruoli, di brava persona, fondamentalmente, qui interpreta ruoli che non gli sono consueti, come il Medico e il padrone dell'hotel, tutti con immensa maestria.
Il migliore, senza dubbio, è stato Jim Broadbent capace di diventare un irascibile compositore o uno spaventato editore inglese con la facilità di uno schiocco di dita.
E la sua scena, nei panni di editore (di cui la sua storia è la più divertente. Basta citare la scena del Bar, che è qualcosa di epico, con inculusa una citazione a Matrix) con un Tom Hanks, nei panni di uno scrittore Gangster, è qualcosa di epico.
Scena assurda, per questo divertentissima, e molto liberatoria.Anche il reparto tecnico è dei migliori.
Fantastica la regia, splendida, in particolare, la scena del maggiolone, in cui sembra di essere nell'auto.
Anche il turcco è fatto benissimo, come quello per l'invecchiamento, su Hanks mi pare perfetto, o quello per far cambiare razza agli attori!
Quasi tre ore di film, che non si sentono per nulla, scorrono via come niente.
Anzi, dopo averlo visto, l'unica cosa che avrei voluto fare era rivederlo.
Questo film è un'opera d'arte come mai ne avevo viste, qualcosa che rimarrà a lungo nella memoria di chi lo guarda.
Come la prima volta che gli uomini alzarono lo sguardo e guardarono il cielo stellato, o la prima volte che qualcuno senti le avventure di Odisseo dalle labbra di un cantore.
Qualcosa che ti resta dentro per sempre e ti riempie di meraviglia.
Per me, il miglior film visto fin'ora, cinema come non ne avevo visto mai.
Musica.