Cloud Atlas, tutto è connesso

Creato il 28 giugno 2014 da Nicola933
di Giuseppe T. Chiaramonte - 28 giugno 2014

Cloud Atlas (id.)
Genere: Fantascienza/ drammatico
Regia: Andy Wachowski, Lana Wachowski, Tom Tykwer
Cast: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Doona Bae, Ben Winshaw, Keith David, James D’Arcy, Hugh Grant
2013
171 minuti

La storia di Cloud Atlas abbraccia sei vicende che si intrecciano nel tempo, un numero variabile di figure che vivono e che sono irrimediabilmente collegate con il passato e con il futuro a causa delle proprie azioni.
L’ambizioso progetto dei fratelli Wachowski, insieme al regista tedesco Tom Tykwer, è l’adattamento del libro L’atlante delle nuvole di David Mitchell e già sulla carta risulta essere un progetto molto complicato.

A differenza del libro, dove le sei storie sono raccontate per metà nella prima parte, per poi concludersi nella seconda, con una struttura di ascesa e discesa nel tempo, il film è costruito attraverso gli intrecci tra le diverse vicende con un montaggio alternato che affianca o i momenti o le tematiche simili. Si ha quindi un complesso gioco di rimandi tra una storia e l’altra che chiede allo spettatore una certa attenzione per cogliere tutti i legami, soprattutto nella prima parte del film, dove ancora non si capisce come la matassa potrà essere sbrogliata.
La due diverse regie (quella dei Wachowsky per tre storie e quella di Tykwer per le altre) sono mescolate perfettamente e laddove nel libro risulta difficile cogliere molti collegamenti se non quelli esplicitamente raccontati dallo scrittore, nel film, il montaggio aiuta a cogliere il senso di un disegno molto più grande di una classica storia-con-dei-personaggi.
La particolarità di Cloud Atlas sta proprio qui: ciò che lo distingue dal resto del cinema contemporaneo è l’attenzione a determinate dinamiche che si ripetono sempre uguali a sé stesse nel tempo e quanto la forza dell’uomo, essere vivente sulla Terra che agisce condizionato dalle azioni dei suoi predecessori e che tramite queste condiziona il futuro, possa essere grande quando alla base del proprio agire c’è l’amore.

In questo modo, il film non può focalizzarsi su un solo protagonista col quale lo spettatore crea empatia e del quale segue le vicende, ma si ha una serie di tematiche universali e dinamiche sociali che uniscono le varie storie e i diversi personaggi. Affinché l’idea dei legami nel tempo possa essere più efficace, i tre registi hanno scelto di utilizzare gli stessi attori che nelle diverse storyline sono gestiti in maniera diversa e hanno più o meno peso.

Non è un caso, quindi se Adam Ewing e Hae-Joo Chang sono interpretati entrambi da Jim Sturgess e allo stesso tempo Doona Bae interpreta i ruoli di Tilda e Sonmi-451. I personaggi dei due attori sono legati sia nella storia ambientata a metà del XIX secolo che in quella ambientata nella futuristica città del 2144. Ma questo è solo un esempio.
Cloud Atlas è basato su questo elemento e se da una parte rappresenta un punto a sfavore perché crea difficoltà nello spettatore che non riesce a seguire tutte le vicende, dall’altra diventa il punto forte. Attraverso un montaggio sapiente e un’orchestrazione magistrale delle diverse storie, Cloud Atlas è fonte di profonde emozioni che scaturiscono da una frase, dall’accostamento di un’inquadratura con l’altra o da un movimento musicale.

Può sembrare normale affermare certe cose quando si parla di un film, ma qui ogni componente ha un sapore completamente diverso dal solito.

★★★1/2


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