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“Cloud Atlas”, un’ interpretazione

Creato il 28 gennaio 2013 da Wally26

L’Atlante delle Nuvole

Premessa storica

Lamarck

Jean-Baptiste Lamarck

Nel 1801 il biologo, zoologo e metereologo francese Jean-Baptiste Lamarck (1744 – 1829), colui che introdusse per primo la teoria evoluzionista nel dibattito scientifico epurandola dell’elemento spirituale e aprendo la porta (a sua insaputa) alla tradizione scientifica e sociale “riduzionista” su cui anche il Marxismo poggio’ le sue basi scientifiche, fece un primo tentativo di classificazione delle nuvole. Nel 1802 l’inglese Luke Howard prosegui’ lo studio e fisso’ definitivamente la nomenclatura delle nuvole in cirri, cumuli, strati e nembi. La passione per le nuvole e la loro classificazione continuo’ negli anni, scienziati e religiosi ne studiavano le caretterisctiche fisiche e le usavano come metafore per descrivere realta’ metafisiche: “le nuvole sono le stesse in tutto il mondo“.

Hugo Hildebrand Hildebrandsson

Hugo Hildebrand Hildebrandsson

Fu il metereologo svedese Hugo Hildebrand Hildebrandsson (1838 – 1925) nel 1896 a codificare estesamente per il mondo accademico il primo Atlante delle Nuvole: Cloud Atlas.

Balzando a tempi piu’ recenti, va nominato un altro scienziato o pseudo-scienziato davvero unico nel suo genere, appassionato anch’egli di meterologia e dello studio delle nuvole in particolare, per cui aveva inventato una macchina capace di crearle a piacimento, cosi’ sosteneva, e capace di indurre la pioggia a piacimento.

Wilhelm Reich

Wilhelm Reich

La cantante Kate Bush gli ha dedicato una bellissima canzone e lo scrittore Valerio Evangelisti lo cita in diversi episodi della saga noir dedicata alll’Inquisitore Eimerich; parliamo del controverso “cloud buster“, psicoanalista, fisico e biologo fai da te,  Wilhelm Reich (1897 – 1957). Sul concetto di Rivoluzione Sessuale inteso da Reich, vi suggerisco anche questo articolo scritto dallo stesso Evangelisti. Ma quello dell’inseminazione delle nuvole  tramite ioduro d’argento e’  un progetto iniziato gia’ nei primi del novecento dalla Federation of Meteorology, quindi non e’ ben chiaro se l’idea venne prima a Reich oppure, come probabile, a Irving Langmuir (1881 – 1957) americano, premio Nobel per la chimica nel 1932. A quel tempo lo spionaggio scientifico era la prassi e spesso gli scienziati si rubavano le idee o si influenzavano a vicenda. Nel 1946 altri personaggi, Vincent Schaefer (1906–1993) e Bernard Vonnegut, fratello del noto autore del romanzo “Ghiaccio Nove“, Kurt,  fecero degli esperimenti di inseminazione di nuvole. Le ricerche sulla manipolazione meteorologica proseguono oggi in America presso The National Center for Atmospheric Research e l’ente ONU World Meteorological Organization, solo per citarne alcune, e in altri 24 paesi. La Cina fa uso sistematico di queste tecniche.

I fratelli Wachowski

Wachowski_brothers

I fratelli Wachowski

Chiusa la parentesi storica introduttiva, veniamo al film dei fratelli Laurence, pardon Lara in seguito al cambiamento di sesso, e Andrew Wachowski. Alcuni brevi cenni biografici sui registi aiuteranno a capire meglio il background filosofico e politico di questo film. Nati negli anni ’60 in America da genitori polacchi, padre ateo e manesco e madre artista dedita alle filosofie induiste, i due fratelli crescono insieme facendosi coraggio a vicenda per andare avanti in quel difficile clima. Appassionati di fantasy, fumetti e giochi di ruolo, mondo in cui si rifugiano per alienarsi da una brutta realta’ famigliare, una volta adulti muovono i primi passi nell’industria fumettisitca prima e successivamente in quella cinematografica. Elementi biografici riguardanti Lana sono presenti in Cloud Atlas nel personaggio del fragile musicista omosessuale suicida.

Cloud_Atlas_PosterCloud Atlas e’ l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2004 dello scrittore inglese David Mitchell. Non ho letto il libro, ma dell’adattamento cinematografico posso azzardare una interpretazione e riassumere la trama in tre parole: bella propaganda di sinistra. Tutti gli elementi del caso sono presenti: l’ambientalismo, la lotta di classe, la schiavitu’, la clonazione umana, i diritti degli omosessuali, l’avidita’ dei capitani d’industria.

Soldi europei, attori americani.

Finanziato completamente dalla Germania con ben 20 milioni di dollari dal solo governo tedesco e altri cospicui fondi provenienti da altre realta’ tedesche come ADR, Medienboard Berlin-Brandenburg, NRW, FFF Bayern, per un budget totale di circa 100 milioni di dollari, e’ stato distribuito dalla Warner Bros. (Wikipedia)

Bella la fotografia, le luci, la regia, ottime le interpretazioni e la colonna sonora, che e’ stata nominata peril Golden Globe Award. La metanarrativa e il messaggio politico, meno.

Trama: il film riprende il famoso tema della coscienza collettiva e della Noosfera caro alle tesi gnostiche, orientali e new age. Siamo tutti elementi apparentemente separati facenti parte della stessa realta’, una realta’-una rete, che attraversa i secoli e ci lega-connette in modo invisibile a determinati individui. Le azioni del singolo, ecco un tema cristiano, ricadono nel bene e nel male sulla societa’ del presente e del futuro: va notato comunque che qui i registi (e/o l’autore) inseriscono l’elemento induista della circolarita’, per cui un’azione presente impatta anche il passato causando una perturbazione nel futuro, fatto questo assente nel cristianesimo, dove il tempo procede linearmente da un’Alfa a un Omega e non in modo circolare (non sono peviste in breve reincarnazioni). Il “battito delle ali di una farfalla causa un terremoto in una localita’ remota”; ogni gesto, anche insignificante, ha un valore a noi sconosciuto che puo’ essere estremamente rilevante per qualcuno, altrove. Il film e’ un mosaico di sei storie apparentemente scollegate fra loro che si consumano in diverse ere storiche, ma che fanno parte in realta’, di un unico “progetto” o “scopo” o “fine”.

Azzardo una interpretazione: l’evoluzione secondo Cloud Atlas

La vicenda umana, secondo il manuale marxista, e’ un continuo affrancarsi da ogni tipo di schiavitu’ e di necessita’ per giungere a uno stile di vita piu’ (spirituale) e naturale, basato sull’uguaglianza sociale. E’ la lotta degli oppressi contro gli oppressori, percui finche’ esisteranno individui “scontenti” e “frustrati”, la lotta per l’affrancamento proseguira’.

Nel film, la soluzione per ottenere un futuro di pace per la razza umana (bianca), nuovamente divisa in clan e tribu’ e regredita tecnologicamente e culturalmene in seguito a sconvolgimenti nucleari causati dall’avidita’ di un bianco capitalista, pronto a far esplodere centrali nucleari per favorire i produttori di petrolio (Huge Grant che interpreta anche il cannibale futurista), e’ nelle mani del pacifico e tecnologicamente avanzato clan di afroamericani, o africani. L’eroina del film e’ percio’ donna e afroamericana (Halle Bery), giornalista negli anni settanta che scopre le intenzioni del magnate del nucleare e membro del clan futurista afroamericano, che durante tutto il film, a differenza del protagonista bianco (Tom Hanks), manterra’ sempre caratteristiche positive e salvera’ quel che rimane della razza bianca, unendosi infine con lui.

A margine della vicenda principale, le vite di altri personaggi si intrecciano, ognuno dei quali portatore di un messaggio politico ben specifico.

Il giovane e ricco avvocato proveniente dalla San Francisco degli anni della corsa all’oro, 1800, arriva su un’isola del Sud del Pacifico per concludere un affare. Assiste alla punizione corporale inflitta a uno schiavo africano e comprende l’ingiustizia della tratta degli schiavi. Decide di ritirarsi dagli affari e si imbarca per far ritorno in America. Lo schiavo punito riesce a imbarcarsi di nascosto sulla stessa nave e salvera’ la vita all’avvocato, che il medico di bordo stava lentamente avvelenando per rubargli il denaro che aveva con se.

Nel 1936 un giovane musicista omosessuale inglese viene assunto da un famoso compositore per cui lavora come amanuense traducendo in musica le sue idee. Quando il giovane rende noto al compositore il proprio orientamento sessuale, questi minaccia di esporlo se non gli avesse ceduto i diritti della sua magnifica composizione The Cloud Atlas Sextet. Il giovane si suicidera’ perche’ qualunque scelta egli compia, la sua carriera musicale e’ stroncata. Il compagno del musicista sara’ lo scienziato che scoprira’ le intenzioni del direttore della centrale atomica e passera’ le informazioni alla giornalista. Elemento sempre presente nella retorica bohemienne di sinistra quello del suicidio come soluzione finale.

La cameriera coreana, clone e schiava nella societa’ totalitaria orwelliana prossima ventura, siamo nel 2144, in cui ha vinto l’utopia tecno-socialista; tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge dello stato, cioe’ sono tutti controllati dallo stato, scotto da pagare per condurre una vita priva di incombenze e darsi tranquillamente al divertimento, la clonazione e la schiavitu’ dei cloni e’ prassi accettata grazie alla quale la societa’ si e’ potuta affrancare dal lavoro piu’ umile e routinario. Ma anche qui esiste un elemento di disturbo; l’adepto dell’ “Unione”,  un movimento di ribelli decisi a scardinare l’inumana societa’ che si innamora del clone e la libera. Alla fine non riuscira’ nell’intento e verranno entrambi uccisi, ma il clone riuscira’ a incidere un messaggio per l’umanita’ futura che si rivelera’ importante. In breve, tutte le utopie che professano fede nell’uguaglianza sociale, sono destinate a rivelarsi manna per pochi e dannazione per molti.

Insomma, Cloud Atlas e’ sicuramente un bel film e ve lo consiglio, ma alla fine della fiera bisogna proprio ammettere che non dice niente di nuovo o di trascendentale e anzi, che si basa su cliche’ e propaganda triti e ritriti.


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