Cloud Nine - Tutto è in equilibrio (III parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
– La mia mente mi appartiene. – fece notare Selene, lanciando a T’Taf uno sguardo che la diceva lunga su cosa avesse intenzione di fargli, se solo ne avesse avuto l’opportunità – Non hai davanti un burattino come voialtri! – »»Dottoressa non confondere la fiducia e l’obbedienza con la disciplina: gli Oscuri sono abili guerrieri perché la loro mente è in completa comunione con il corpo. Il mio corpo è l’estensione dei miei pensieri, come la mia arma è un estensione del mio corpo.«« La dottrina degli Oscuri era un mantra diventato fin troppo popolare tra gli xatrani, tanto che nelle palestre della colonia non era raro trovare attrezzi ginnici che aiutavano a sviluppare il concetto espresso da T’Taf, ma per Selene tutte quelle chiacchiere erano sempre state noiose. Lei apprezzava molto di più la semplice capacità psionica, non l’aveva mai messa in relazione con un oggetto come invece amavano fare quei dannati incensati.
– La tua disciplina non serve ora. – »»Se tu avessi volontà d’imparare, il mio maestro potrebbe trasformarti in un cacciatore mortale e silenzioso.«« propose il K’Thor facendo palpitare gli occhi divertito »»Sempre che tu non lo sia già, dottoressa Levkova.«« Quelle ultime parole turbarono Selene, non si era aspettata un simile commento da un Apprendista interessato a mettersi in mostra, invece T’Taf aveva toccato un tasto dolente e l’aveva fatto con una naturalezza che tradiva il palpitare di occhi calcolatore. – Di cosa parli? – mentì cercando di prendere tempo. »»Potrei continuare a fingere che tu non sia un soldato e proteggerti da ciò che stai cacciando in questi tunnel, ma questo Apprendista non è uno sciocco e non porterà alla morte i suoi uomini per soddisfare gli appetiti di una xatrana dalle dubbie intenzioni.«« Selene scosse il capo, avrebbe voluto sparare a quel maledetto alieno e prendere il comando di un reggimento per stanare il Kkatsk, invece doveva attenersi al regolamento e ignorare quei richiami – Sono solo il capo di una spedizione scientifica, non so neanche di cosa tu stia parlando e non sopporto più i tuoi dannati giochetti! – fece notare, alzando il tono di voce. T’Taf fece palpitare gli occhi una sola volta, prima di spostare lo sguardo sui suoi uomini e sugli agenti segreti, come per assicurarsi che nessuno li avesse sentiti »»Strategia interessante, anche se poco efficiente: vuoi attirare l’attenzione del Colonnello per mettere fine alla discussione. Sei una continua fonte di sorprese, dottoressa. La discordia è un’arma potente, usata nel modo giusto.«« Per tutta risposta Selene accelerò il passo, non aveva intenzione di sottostare alle accuse dell’Oscuro, specie perché sapeva di non poter negare le teorie dell’altro in merito alla sua missione. L’ideale sarebbe un’eliminazione silenziosa e asettica, ma come si può uccidere un essere addestrato fin dalla nascita al tradimento e ai sotterfugi? Pensava, mentre il K’Thor adattava il passo, come se nulla fosse. Facendo palpitare gli occhi con malizia, ammise laconico »»Dottoressa ero qui durante l’invasione e confesso che ho visto come lavorate: siete più abili e più furbi della media dei vostri commilitoni, senza contare la vostra grande capacità di infiltrarvi in qualunque organizzazione fino ai livelli più alti.«« Ormai era inutile mantenere le apparenze, ma Selene non voleva compromettersi più di quanto non avesse già fatto e reagire alle accuse non l’avrebbe aiutata di certo a passare inosservata nei confronti dell’esercito xatrano. »»Comprendo che le mie parole possano generare insicurezza e una risposta aggressiva, ma devi capire che io sono stato inviato per aiutare la tua missione, dottoressa Levkova.«« ammise l’Oscuro con fare tranquillo, come se stesse parlando del più e del meno »»Durante la guerra le nostre forze congiunte non riuscivano ad avanzare; la guerra durò quasi dieci anni eppure in pochi mesi riuscimmo ad annientare i Mutanti sulla superficie, dopo anni di lotte e infiniti morti. I tunnel divennero meno pericolosi e colonizzammo di nuovo J’aa’Ol.«« – La guerra non è un semplice gioco di numeri. – »»Le truppe dell’esercito xatrano e delle scuole K’Thor hanno combattuto in questi sotterranei per anni, ma ora siamo di nuovo fermi e non avanziamo, anzi a volte perdiamo uomini e terreno.«« Selene chinò il capo, avrebbe voluto far saltare la testa a quel dannato incensato e l’avrebbe fatto di sicuro, non appena tornati in superficie, con buona pace della convivenza tra le loro razze – Non capisco dove tu voglia arrivare! – mentì. »»Dove siamo ora: perdiamo terreno ed ecco che arriva una squadra scientifica il cui compito è addentrarsi nei tunnel e studiare i Mutanti, il cui leader possiede una capacità psionica a dir poco sopra la media, come se non bastasse conosce l’etichetta K’Thor e sa come mettere a tacere i soldati come Larsson, devo continuare, dottoressa?«« – Non credo tu voglia farlo. – minacciò. »»Il mio maestro ha sempre parlato dei presunti servizi segreti xatrani come di un’organizzazione elitaria, fatta di elementi come te. Per questo Apprendista sarà un piacere lavorare con la tua squadra.«« Selene digrignò i denti nel sentire quelle parole, ma rimase in silenzio: negare sarebbe stato stupido e ammettere qualche verità non migliorava l’ottica in cui si trovavano gli agenti sotto il suo comando – Parli come se ne conoscessi qualcuno. – »»Sei costretta a recitare la tua parte e sono certo che l’aver chiarito la mia posizione mette in pericolo la mia vita, ma sappi che la mia offerta è stata fatta proprio perché so che sei qui per risolvere la faccenda, il Tempio è intenzionato ad andare avanti con ogni mezzo necessario.«« Per un attimo Selene non capì le parole dell’Oscuro, poi realizzò che T’Taf non era stato inviato da Dmitrij Kolovich, Capitano della Xiria, ma dal Kolovich che rivestiva il ruolo di Maestro del Tempio Oscuro e benché la differenza fosse minima, in qualche modo l’ufficiale xatrano stava lavorando per conto di padroni diversi da quelli per cui lavorava Selene. Per questa ragione non ci sono xatrani della flotta e per questo Larsson ha tentato di metterti in guardia! Comprese. Non riusciva a credere che i suoi superiori non sapessero della situazione a bordo della Xiria, quindi li avevano spediti su J’aa’Ol per fare da specchietto per le allodole – Al diavolo! – sussurrò più per se stessa che per il K’Thor fermo ad aspettarla. »»Sii felice dottoressa, stiamo lavorando tutti per mantenere l’equilibrio: una volta che avremo finito il nostro lavoro, la colonia xatrana avrà un pianeta in più su cui fare affidamento e il popolo della Mente potrà ricostruire le sue città dalle ceneri di questa guerra.«« Per una qualche ragione che Selene non riusciva a comprendere, quelle parole erano familiari e stranamente rassicuranti, come se nella sua vita le avesse sentite un sacco di volte. Alla fine tutto è in equilibrio. Si disse continuando a camminare accanto a T’Taf, senza tradire l’odio che provava per lui.

Fare la spia vi sconvolgerà la mente!


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