Parlando dei 46esimi CMA Awards, che avranno luogo il prossimo 1° novembre a Nashville e che saranno presentati per la quinta volta consecutiva da Brad Paisley e Carrie Underwood, sinceramente io sono felice già solo per il fatto che Martina McBride sia ancora tra le candidate come Female Vocalist of the Year e altrettanto sinceramente, guardando le altre colleghe in lizza con lei per il titolo (anche se qui so di essere spudoratamente di parte), meriterebbe che le fosse assegnato fin d’ora. Sarebbe il quarto, meritatissimo per quello che ha fatto nel corso di questo 2012 e come premio per quanto ha realizzato negli anni in cui non è stata neanche candidata. Meritato per un 2012 che l’ha vista sempre in tour, con concerti esauriti quasi ovunque; per la gioia che ha dato anche ai (pochi) fan europei che hanno avuto la fortuna di vederla in Svizzera il mese scorso; e per aver messo la ciliegina sulla torta ricevendo la richiesta ufficiale da parte di George “The King” Strait di accompagnarlo e aprire tutti i suoi concerti previsti per l’anno prossimo nel corso del suo tour di addio “The Cowboy Rides Away”. E poi perché, con la sola eccezione di Miranda Lambert e Carrie Underwood, le uniche che hanno titolo per contenderle il riconoscimento (la prima per il rispetto che porta alla tradizione e la seconda meramente per i numeri di vendita realizzati), le altre contendenti - Taylor Swift e Kelly Clarkson – hanno fatto davvero poco. La Clarkson ottiene addirittura la sua nomination avendo al suo attivo solo delle partecipazioni country con Jason Aldean, Reba e Blake Shelton. Non sarebbe stato più giusto dare una chance al grande rientro di Faith Hill la quale con “Come Home” ha esordito al 26simo posto in classifica? Oppure all’esordiente Jana Kramer che con il suo omonimo album lo scorso giugno ha esordito al quinto posto della classifica americana degli album country? E’ anche curioso constatare che degli artisti che solo cinque anni fa combattevano per il titolo di cantante maschile dell’anno quest’anno non ve ne sia neanche uno. Star come Brad Paisley, George Strait (ultimo ad avere annunciato il ritiro dai palchi) e Kenny Chesney sono stati sostituiti da Jason Aldean, Luke Bryan e Shelton. L’affronto più grande appare essere stato quello subito dai Rascal Flatt, dominatori per anni della categoria Gruppo dell’Anno, che ai prossimi CMA Awards sono rimasti all’asciutto.
Il sogno di vedere Martina vittoriosa però credo rimarrà irrealizzato. Realizzato invece il sogno degli sponsor, dei produttori e della ABC (la rete che trasmetterà in diretta le tre ore dei CMA Awards) quando settimana scorsa è stata annunciata la vendita dell’ultima tranche di biglietti per la serata; la Bridgestone Arena sarà dunque esaurita in ogni ordine di posti per il quarto anno consecutivo. Un vero record.
Per quanto riguarda il resto delle categorie, la Eli Young Band (nella foto Republic Nashville) ha ricevuto la sua prima candidatura per la categoria Gruppo Vocale dell’Anno, probabilmente prendendo il posto dei Rascal Flatt. Verosimilmente quello del gruppo dell’anno è sempre il premio più contestabile in assoluto. Will Hoge e Eric Paslay si guadagnano invece la prima nomination (ciascuno) per la canzone “Even if It Breaks Your Heart” che è stata incisa proprio dalla Eli Young band. Il brano è stato la prima numero uno per Hoge, mentre Paslay ha scritto diverse altre canzoni per Lady Antebellum, Jake Owen e Love and Theft. E’comunque Eric Church a guadagnare il maggior numero di candidature, con ben cinque (Vocalista Maschile, Album, Canzone, Video Musicale e Singolo dell’Anno). Jason Aldean è in lizza per Vocalista Maschile, Intrattenitore e Singolo dell’Anno. Brantley Gilbert ha la sua prima nomination ai CMA Awards per la categoria Nuovo Artista dell’Anno e sarà il primo ad esibirsi nella diretta del 1° novembre. Ricordando che è possibile essere inclusi solo due volte in questa categoria, quella del nuovo artista dell’anno potrebbe apparire la categoria più “strana”. Prendete Lee Brice, per esempio: quest’anno si è beccato la sua prima nomination benché in realtà il primo singolo l’abbia pubblicato 5 anni fa. Quanto nuovo può essere considerato un artista del genere? Al contrario, tanto di cappello alla nomination di Hunter Hayes nella categoria, il quale quando Brice arrivò a Nashville era un bambino. Se Lee non dovesse vincere neanche quest’anno, per lui sarebbe imbarazzante un’ennesima candidatura nel 2013. Eh si che le categorie dei CMA Awards sono composte da professionisti dell’industria discografica e radiofonica e non è un premio dei fan.
Ma andiamo avanti. Lady Antebellum, Gruppo Vocale dell’Anno ininterrottamente dal 2009, è in lizza anche quest’anno e rischia di vincere per il quarto anno consecutivo. Lady A è anche candidato per l’Album dell’Anno per “Own The Night”, disco che il trio ha prodotto con Paul Worley (eleggibili anche nella categoria dei produttori per lo stesso disco). Blake Shelton ha raccolto quattro nomination inclusa una condivisa con la moglie Miranda Lambert per il brano “Over You”. Le altre sono per Intrattenitore dell’Anno, Vocalista Maschile dell’Anno e Singolo dell’Anno (per “God Gave Me You”, prodotta da Scott Hendricks e scritta da Dave Barnes, nominato per essa nella categoria Canzone dell’Anno). Anche Miranda si presenta con quattro candidature: Album, Canzone, Video dell’Anno e Vocalista dell’Anno – titolo quest’ultimo che ella detiene dal 2010. Per Luke Bryan, candidato sia per la categoria Vocalista Maschile che per quella di Album dell’Anno (in quest’ultima per “Tailgates and Tanlines”), la cerimonia di quest’anno assume un significato particolare. «Questo è il riconoscimento ufficiale, si tratta di un disco fondamentale per me» ha detto Bryan in un’intervista «E’ una cosa eccezionale per me al giorno d’oggi, dove i record di vendita sono davvero duri da raggiungere, avere un album che ha già venduto un milione e mezzo di copie. E’ gratificante e sorprendente».
Per vedere tutte le nomination cliccate QUI.