Stando alla relazione, infatti, lo scorso anno ha fatto registrare emissioni per 34,5 miliardi di tonnellate di CO2, che rappresenta l’1,1% in più rispetto al 2011. Una cifra che, detta così, fa una certa impressione ma bisogna considerare il fatto che, nello stesso periodo, l’economia mondiale è cresciuta del 3,5% e il tasso d’incremento medio dell’anidride carbonica ha fatto marcia indietro rispetto a quello dell’anno precedente di 1,8 punti percentuali.
Secondo gli autori dello studio, il dato è interessante perché per la prima volta rompe il legame tra crescita economica e aumento di emissioni. Non solo, perché sottolinea altresì l’importanza dell’aumento delle rinnovabili, che rappresentano oggi il 2,4% del mix energetico globale. Anzi, il rapporto azzarda l’ipotesi che questa tendenza possa divenire permanente almeno fino a quando Cina, Stati Uniti ed Europa continueranno a tagliare il consumo totale di energia e ad aumentare la quantità di rinnovabili impiegate.
Tre realtà che restano comunque responsabili del 55% delle emissioni totali di CO2 a livello mondiale: la Cina (29% del totale) è cresciuta del 3%, gli Usa (16% del totale) hanno registrato un decremento del 4% e l’Unione europea (11%) del 1,6%.
[foto da bellona.org]