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Coast to Coast 2015...il lungo cammino verso Adone.

Da Motociclistidatavola
Wow, quinto Coast to Coast.Anzitutto partiamo da Paolo e dalla mitica paninoteca Adone. Ogni anno una mandria di bufali gli inonda il locale e lui ci accoglie sempre con un sorriso, con panini eccezionali e tanta, tanta ospitalità. Poi i panini sono sempre superbi, quest'anno ha messo in campo il “Toscano” che è una roba che manco vi descrivo, andate a provarlo e basta.Ma torniamo sui nostri passi.Questa è un'edizione ricca di eventi, di traguardi, di record.Ormai mi sono affezionato al CtC, sarà perchè è comunque una sfida, sarà perchè è diverso ogni anno, sarà perchè non sappiamo mai che strade faremo realmente, sarà perchè ha quel sapore di “Uanaghena” che fa anche molto States, sarà per quella promessa di fare quello lungo la Route66 nel 2018 (tranquillo Paolo, anche se andiamo negli USA da Viareggio passiamo comunque). Sarà per mille motivi ma il CtC è un bel giro, una bella avventura.Dicevamo, record e traguardi. Il CtC2015 è l'edizione che porta Wilson al match-point (vi ricordate? Il primo che partecipa a 5 coast to coast verrà premiato e lui adesso è a 4, solitario); la moto di Wilson diventa quella che ha partecipato a più CtC, a pari merito con la Baronessa che quest'anno è stata sostituita.

Coast to Coast 2015...il lungo cammino verso Adone.

La compagnia del panino.

Per la prima volta abbiamo avuto una fanciulla alla guida di una moto, avevamo avuto già una zavorrina il secondo anno, ma una biker ancora no. Complimenti ad Erika ed al suo destriero.Bisogna dire che ha cominciato con un'edizione molto sfidante, record di km curvosi, temperature Africane. Insomma, bel battesimo. Battesimo anche per Glauco, il Doc e la Fra. Ecco, a loro tre mando un ringraziamento speciale perchè abbiamo varato il concetto di “navigazione partecipata”. Funziona così: io guido il gruppo e vado a memoria, cercando di ricordare la strada che ho progettato, leggendo cartelli, annusando l'aria, orientandomi col sole le stelle, loro dietro col navigatore che fanno segnali per suggerirmi la strada. Morale: mi son sbagliato solo due volte (la volta al ritorno non conta perchè ho frainteso Wilson e Fener e mi sono fermato credendo ci fosse un problema. Diciamo che il problema era la mia testa). Tornando sul concetto di “navigazione partecipata” ho già suggerito una miglioria: un paio di guanti fluo o una paio di quelle palette per fare le segnalazioni agli aerei da dare alla Fra, così dallo specchietto capisco meglio i suggerimenti.Finalmente nei nostri giri si rivedono alcuni dei membri della mitica classe '63 che lo scorso anno ha dominato a mani basse tutti gli eventi: grazie ElBlack e grazie Beo, in moto, a tavola, in spiaggia, in gelateria, la vostra presenza è un fattore in ogni momento.....E' stata anche la versione più “fascion” del CtC grazie a tre piccoli ma stilosi dettagli:
  • gli stivali del GranVisir, portati con disinvoltura sotto il sole cocente di Viareggio con una temperatura di circa millemila gradi;
  • Glauco che ha sfoggiato un look post bagno che manco Alfonso Signorini saprebbe descrivere senza usare superlativi assoluti e toni entusiastici e nevrotici.
  • Luca che si è ricordato di prendere su gli addominali da casa (gli altri li avevano lasciati a casa, tranne Maybe che li aveva dimanticati in moto) e ci ha permesso di fare anche la figura dei fisicati.Viareggio prende appunti quando i MdT spiegano eleganza e buongusto. Rimane l'amaro in bocca per non aver potuto mettere in atto una sfida di balli folk da strada fra Luca e Glauco (Glauco che potremmo decidere di battezzare Polka o Mazurka.....ci stiamo pensando) che avrebbe fatto esplodere Viareggio. Un bel F.F.R.D.C. (Fight Folk Romagna Dance Contest). Ci saranno altre occasioni.
Cos'altro aggiungere. Il giro a me è piaciuto molto, ovviamente in così tanti (10 moto) è difficile avere ritmi particolarmente sostenuti, specialmente quando bisogna anche star dietro a capire le strade, ma noi siamo profeti del “piano ma pieno”. Abbiamo fatto parecchio Appennino e questo ci ha consentito di arrivare da Adone non particolarmente sudati. Siamo passati dal paese più alto degli Appennini, coi suoi 1525 MtSLM. Abbiamo fatto il classico rientro via Colla, che è sempre un bel modo di tornarsi a casa. Abbiamo detto tante boiate e ho sentito spesso ridere. Spero vi siate divertiti come me. Per i curiosi che vogliono provare ad emulare la nostra impresa: Ravenna – San Lazzaro – Pianoro – Sasso Marconi – Vergato – Lizzano – Sestola – Pievepelago – San Pellegrino in Alpe – Castelnuovo Garfagnana – Isola Santa – Viareggio. Per il ritorno invece autostrada fino a Barberino e poi Colla. Ve lo diciamo subito...non è da tutti....

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