In un precedente post avevamo dato conto di uno studio da cui emergeva che “bassi livelli di monossido di carbonio possono avere un effetto narcotico che aiuta i cittadini a sopportare altri fattori stressanti dell’ambiente urbano”.
Questo effetto sui nostri sistemi nervosi non è poi così evidente, almeno osservando le azioni e le reazioni sopra le righe, per usare un eufemismo, di tanti nostri concittadini, soprattutto se automobilisti, tra i quali siamo ovviamente comprese anche noi.
A darci una spiegazione plausibile delle persistenti agitazione e isteria nelle strade delle nostre città, nonostante l’abbondante presenza di monossido di carbonio, giunge ora uno studio italiano pubblicato su Science of the Total Environment, da cui emerge che nell’aria che respiriamo ci sono anche marijuana e cocaina. È stata anche riscontrata una correlazione tra la quantità di cocaina presente nell’aria e la quantità di sostanza confiscata, il numero di crimini legati alla droga e il numero di richieste di trattamento clinico per dipendenza registrati in ciascuna regione italiana.
E se respirare della cocaina vi fa impressione, sappiate che ci va anche bene in confronto a chi sulle coste della Grecia respira aria che contiene… delle piccolissime schifosissime LUMACHE! Appartengono alla specie truncatellina rothi, non sono più grandi di un granello di sabbia e vengono trasportate dal vento che spira dall’Africa.
Meglio la cocaina no?
Immagine di Francisco Welter Schultes
