Chi era? I burocrati della memoria
appresteranno solerti l’inventario:
un povero diavolo, diranno,
che alla misericordia oppose
l’istinto della preda. Per l’aura
mai riconosciuta ufficialmente,
in peana intoneranno parole
gonfie di gas esilarante;
diranno del talento che è come
carne al fuoco. E spulceranno
nel disordine fecondo per ritrovare
il raro lume sbiecato,
infondendosene ad agio,
col beneplacito del chiuso
occhio indiscreto. Gli si concederà
di certo l’attenuante del grigio
mondo boia, della bilancia
tarata all’inconsistenza che mal
sopporta la gravità della parola.
Qualcuno citerà a testimonio
la Benedizione di Baudelaire;
qualcuno più velatamente
alluderà all’influsso nocivo
di un qualche cattivo maestro.
D’inesorabile deragliamento
dell’ambizioso estro sregolato
i pragmatici asseriranno fatalisti.