Cocktails & BBQ. Guida espressa «mai-più-senza» su Bere miscelato e Barbecue

Da Serial344 @locasciog

Ormai possiamo dirlo, l'estate è ufficialmente finita. È ora di mettere in archivio le scampagnate con lo smokey joe, i pulled pork per 25 persone nella baita con gli amici e le cotture overnight di ferragosto. Eppure adesso inizia quella che a mio parere è la stagione migliore per fare barbecue.

Il buon Matteo Tassi, vera fucina di informazioni, segnala qualche giorno fa un interessante articolo apparso su Food&Wine, dove si riportano i migliori cocktail da bere durante un cookout. Leggendolo mi è venuto in mente come questo abbinamento si sposi perfettamente con un mite e placido autunno. Il tiepido sole che allunga le ombre in veranda, la polo a maniche lunghe che abbiamo rispolverato dall'armadio e la riscoperta del piacere del calore di un kettle ben avviato sembrano la cornice perfetta per rendere conciliabile il tasso etilico di un cocktail fatto bene. Parafrasando una nota pubblicità si potrebbe dire: cocktail degustato al bar 10 Euro, barbecue in compagnia 25 euro, degustare un cocktail accompagnandolo al barbecue non ha prezzo!

Vi sarà sicuramente capitato di cenare in una cosiddetta steak house, american restaurant o simili. Forse vi sarà caduto l'occhio sul "corposo" settore cocktail del menù che spesso caratterizza questi locali e che addirittura incentiva il consumo di queste bevande durante il pasto, abitudine da noi ben poco usata. Vi siete mai chiesti perchè? Non lo sanno nemmeno loro, tentano solo di scimmiottare un tendenza d'oltreoceano ma ve lo posso spiegare io.

L’orientamento degli americani, soprattutto negli stati del sud, è quella di contrapporre ai sapori acri del barbecue la dolcezza dei soft drink. Forse non lo sapevate ma è con questo scopo che è nata la Pepsi Cola. Quando il consumo di questi piatti passava dai grezzi joint a locali (leggermente) più raffinati, soprattutto serali, si utilizzavano a questo scopo i long drink a base alcolica, il che peraltro si contrapponeva bene alla grassezza di alcune carni come quella del maiale. A me è capitato di riprendere questo concetto riadattando dei long drink famosi o meno, e volevo condividerli con voi stilando la mia personalissima top five. Su ciascuno non preciserò le dosi della(e) base analcolica in modo che ciascuno abbia modo di modulare l'incidenza della componente alcolica in base ai propri gusti.

1. Clericot

  • 3 pesche tagliate a dadini;

  • 2 tazze da caffè di Apricot Brandy;

  • Vino bianco fruttato a piacere.

E un classico long drink argentino del quale esistono infinite varianti. Potete usare qualsiasi frutto o un misto ma secondo me con la pesca è il massimo. Perfetto con le grigliate di pesce.

2. Alberto Sordi

  • 2 tazze da caffè di Rhum Bianco;

  • 1 cucchiaio di Sciroppo di Lamponi;

  • 3 tazze da caffè di succo di pompelmo;

  • Prosecco a piacere.

Note: non ridete, è un cocktail discretamente famoso, dedicato a suo tempo all’omonimo attore-regista. Molto estivo, giustamente alcolico ma sornione. Può accompagnare bene delle Ribs.

3. Angel Face

  • 1 tazza da caffè di Gin;

  • 1 tazza da caffè di Calvados;

  • 1 tazza da caffè di Apricot Brandy;

  • Sprite a piacere.

Note: Complesso e tendenzialmente fresco, fruttato il giusto. Ce lo vedo bene con il pollo.

4. Paradise

  • 2 tazze da caffè di Gin;

  • 1 tazza da caffè di Apricot Brandy;

  • 1 tazza da caffè di succo d’arancia;

  • Aranciata Schweppes a piacere.

Note: Fantastico incontro tra dolce e amaro. Lo trovo perfetto per il pulled pork.

5. Vanessa

  • 2 e ½ tazze da caffè di Vodka;

  • ½ tazza da caffè di sciroppo di fragole;

  • Limone Dry Schweppes a piacere.

Note: Long drink con le spalle larghe. Può tentare il difficile accostamento al brisket.

A questo punto non vi resta che provare: cheers e buon barbecue!
E voi avete mai provato a pasteggiare con un cocktail? Qual è il vostro preferito?


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