2010: The Book of Eli di Albert & Allen Hughes
Un genere sempre più di moda il post-apocalittico… e questo ne è un esempio non banale né superficiale.
I gemelli Albert ed Allen Hughes si erano fatti notare negli anni 90 con due film (Nella giungla di cemento, Dollari sporchi) osannati dalla critica e premiatissimi a diversi Festival. Il loro maggiore successo al botteghino è però La vera storia di Jack lo Squartatore del 2001 (film, a mio parere, sopravalutato). Questo Codice genesi segna il loro ritorno al lungometraggio diretto a quattro mani dopo una pausa non breve (che ha visto la loro carriera separarsi) e si basa su una sceneggiatura di un esperto di videogames (Gary Whitta)… ma non è un semplice giocattolone, tutta azione ed effetti spettacolari, mirante esclusivamente a sbalordire lo spettatore, a colpirlo epidermicamente (con l’implicito invito a tenere per due ore il cervello in letargo).
Fotografato magnificamente (ogni scena sembra veramente una pittura da plauso), dotato di un ritmo incalzante che non lascia tregua ad un pubblico che non può non apprezzarne la continua tensione e la notevole suspense, Codice genesi è un film rivolto sia a chi ama la pura evasione sia a chi, più esigente, pretende dal grande schermo qualche spunto di riflessione e un contenuto degno di questo nome. A qualcuno potrebbe non piacere il sottotesto religioso di cui il lavoro è intessuto… il che potrebbe essere un fatto positivo: un’opera che fa discutere non può non essere la benvenuta.
Da sottolineare l’ottima prova del sempre bravo Gary Oldman, ma l’intero cast offre una prestazione di tutto riguardo. Indiscutibile il carisma di Denzel Washington la cui perenne presenza sullo schermo non disturba, anzi…
Ingiustificati, a mio parere, i giudizi negativi (a parte rare eccezioni) da parte della critica: “Nel neo-filone apocalittico, Codice genesi si presenta come l’ibridazione di molti modelli…” (Repubblica), “…gli Hughes bros disperdono il loro talento in un rumoroso western grigio” (Il Corriere della sera), “Atmosfere viste e straviste” (L’Unità), “Con la sua presenza carismatica Denzel è l’elemento di forza di un d’azione, fumoso nelle ambizioni filosofiche e tuttavia godibile per chi ama il genere” (La Stampa), “In definitiva: tutto già visto” (Ciak), “Questo Codice Genesi è un fumettaccio futuribile, sospeso tra fantascienza e avventura, una storia inutilmente violenta, con clamoroso imbroglio incorporato, che va ben oltre l’inverosimile e tocca irresistibili picchi di umorismo involontario nei suoi blabla pseudo religiosi” (Il Giornale), “I due cineasti di Detroit confermano anche in questo loro nuovo lavoro di essere dei veri e propri maghi del look e delle ricostruzioni ambientali, narratori visionari di epoche lontane nel tempo e nell’immaginario” (Movieplayer), “Film di non particolare originalità, pervaso anche da un vacuo misticismo, che i due gemelli Hughes girano però con mano ispirata non lesinando riverite citazioni…” (FilmUp).
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