La magia degli anni 80 è rappresentata anche da film come questo che fanno dell’azione il loro punto di forza. Non avevo mai visto Codice Magnum prima d’ora e mi rendo conto che la sua visione mi ha regalato emozioni purissime e divertimento a cascata come mi capitava quando andavo al cinema con mio padre quando ero bambina. A quei tempi un titolo con protagonista il grandissimo Arnold Shwarzenegger era garanzia di qualità, inoltre parliamo dei primi anni Ottanta a cui corrispondono i pezzi da novanta del curriculum dell’ex governatore della California. Inutile e pleonastico citare Conan e Terminator. Lì fantasy e fantascienza qui azione all’americana con grande dispiego di armi, bei vestiti, sigari e macchinoni squadrati. Arnold interpreta il ruolo del poliziotto che veste i panni dell’infiltrato in un’organizzazione mafiosa colpevole di aver ucciso il figlio di un suo collega. Il tema quindi è quello della vendetta che si compie attraverso l’intervento di un unico uomo contro un intero sistema. Adesso questo sarebbe improbabile nei film che siamo abituati a vedere in quanto ormai i registi sono portati a puntare molto sugli antieroi, spesso uomini normali e se vogliamo un po’ sfigati. A quei tempi invece i vari Stallone, Willis e appunto Shwarzenegger erano i nostri eroi, muscolosi, forzuti, sempre sul pezzo, imbattibili. Vedere come Shwarzy fa fuori una trentina di uomini sulle note di Satisfaction degli Stones è veramente adrenalinico, godurioso, maledettamente nostalgico, in una parola unico.
VOTO 7
Magazine Cinema
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