Recensione
Se non si sapesse che lo scrittore, il cui nome appare a grandi lettere sul frontespizio del libro, è italiano, nel leggere questo romanzo si potrebbe pensare al solito autore americano di best seller. Gli elementi ci sono tutti: ambientazione, suspense, missioni militari segrete, narcotrafficanti, killer, mafia russa e italiana, società finanziarie coinvolte in loschi traffici e, non potevano certo mancare, donne bellissime e pericolose.L’intreccio è complesso, formato da varie storie destinate ad incrociarsi in una girandola di colpi di scena basati su coincidenze al limite del credibile. Nessuno dei personaggi ha una vita che potremmo definire “normale”, intendendo per normale quando, alla fine di una giornata di lavoro, si torna nella casa dove ad attendere c’è una famiglia. Sono tutti praticamente single e con un passato che torna ad affacciarsi nella loro vita quando meno se lo aspettano o, nella loro mente, quando hanno qualche attimo di pausa nelle loro giornate sempre intense. I personaggi, per quanto non manchino di caratterizzazione, risultano un po' sopra le righe. I buoni sono onesti, coraggiosi, pronti al sacrificio per il bene della patria e gli amici, nonché dotati di grande umanità. Non hanno rimorsi o rimpianti per qualcosa che abbiano fatto o evitato di fare, come succede a tutti ma, a detta dell'autore, demoni che tornano a torturarli specie nelle ore notturne. I cattivi sono quanto di più perfido si possa immaginare e la falsità è la loro maggiore prerogativa. Quando passano ventiquattro ore senza che si siano verificati omicidi, l’autore lo sottolinea affermando che quel giorno gli avvoltoi non erano stati sfamati, come se fossero soliti volteggiare sopra New York, dove si svolge la gran parte dell’azione, in attesa dei cadaveri delle vittime che, evidentemente, vengono lasciati marcire per le strade.
Se l’autore fosse stato veramente un americano, avrei detto che, come spesso capita di osservare, in lui fa difetto il senso del ridicolo, che è un caratteristica peculiare invece degli scrittori nazionali, e che molte delle frasi altisonanti di cui è costellato il romanzo abbiano solo la funzione di colpire la fantasia dei lettori più ingenui. Essendo invece l’autore niente meno che Sergio Fanucci, titolare della casa editrice omonima, al suo esordio come scrittore, non posso non pensare che si sia divertito a scrivere una parodia dei romanzi d’azione americani, creando un intreccio degno di Dan Brown e utilizzando quelle frasi ad effetto che gli scrittori USA inseriscono abitualmente nei loro thriller che sfornano a tamburo battente e che riescono a scalare le classifiche dei libri più venduti, dimostrando, se ce ne fosse bisogno, che il primato nelle vendite è tutt’altro che una garanzia di validità dei romanzi.
Ciò premesso il racconto è piacevolmente scorrevole, a tratti intrigante e si legge molto velocemente. Le uniche difficoltà stanno nel ricordare i nomi e le funzioni di tutti i personaggi, nonché dare un senso logico ai loro moventi nel rendez vous finale.
Diciamo pure che non è un thriller particolarmente sofisticato, dove l’ironia vada a braccetto con gli aforismi più caustici e i dialoghi diano alla trama un tocco di raffinatezza. Siamo anche distanti dalla logica coerenza dei migliori gialli nordici. Il romanzo è per palati non troppo esigenti che apprezzino più la quantità che la qualità degli omicidi e, se letto in questa logica, si riuscirà ad apprezzarlo per quello che è, ovvero la parodia di un romanzo d’azione americano non particolarmente impegnativo, scritto con proprietà e fantasia, e con cui è lecito rilassarsi in casa dopo il lavoro, durante una giornata di brutto tempo.
Giudizio:
+4 stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Codice Scorsese
- Autore: Sergio Fanucci
- Editore: Rzzoli
- Data di Pubblicazione: ottobre 2015
- ISBN-13: 9788817085175
- Pagine: 360
- Formato - Prezzo: Cartonato con sovraccoperta - Euro 19,00