Un disegno di legge frutto del lavoro congiunto di oltre 200 tra ricercatori, uomini e donne di azienda e del sindacato, avvocati, consulenti ed esperti a vario titolo che, fra dicembre e febbraio, hanno lavorato intensamente utilizzando una piattaforma di cooperazione in rete attivata da Adapt. E’ il Codice semplificato del lavoro in sessanta articoli, a cura di Pietro Ichino, senatore e giuslavorista, e Michele Tiraboschi, giuslavorista e coordinatore del comitato scientifico di Adapt. “Questa nuova edizione del Codice semplificato, nella quale confluiscono diverse elaborazioni degli anni precedenti, discusse e affinate in centinaia di incontri in sede politica, sindacale e accademica, si propone di distillare in meno di sessanta articoli -spiegano in una scheda di sintesi Tiraboschi e Ichino- il contenuto essenziale della disciplina vigente dei rapporti di lavoro, con abrogazione di un enorme volume di norme stratificatesi in precedenza sulla stessa materia, aggiornandone le parti che l’evoluzione tecnologica ha reso più obsolete (controlli a distanza, telelavoro) e perfezionando la coniugazione tra flessibilità dell’organizzazione aziendale e sicurezza economica e professionale della persona che lavora secondo il principio europeo della flexicurity”. Secondo Ichino e Tiraboschi, “i componenti del gruppo di lavoro che hanno discusso il testo di questa nuova edizione in ogni sua parte, pur annoverando più di 200 studiosi ed esperti di provenienza e di orientamento molto diversi tra loro, hanno raggiunto nella maggior parte dei casi una convergenza largamente prevalente su di una soluzione; e solo in un numero relativamente esiguo di casi hanno individuato due o tre soluzioni alternative, entrambe compatibili sul piano sistematico con il resto del Codice, oltre che con gli obiettivi fondamentali della semplificazione e dell’allineamento della nostra legislazione ai migliori modelli disponibili nel panorama internazionale e comparato”. “Ulteriori soluzioni alternative -aggiungono- sono, ovviamente, prospettabili su questi come su altri articoli del Codice”. Per i due giuslavoristi, “il testo che proponiamo all’esame della comunità scientifica, degli ‘addetti ai lavori’ e soprattutto del ministro del Lavoro e delle parti sociali, mostra come l’obiettivo della semplificazione, sul quale in linea di principio tutte le forze politiche e le parti sociali concordano, sia concretamente a portata di mano”. “Al governo e al Parlamento il compito di scegliere tra queste, e anche eventuali altre, alternative, salvaguardando l’impianto del nuovo Codice”, avvertono. “In questa fase -spiegano ancora Tiraboschi e Ichino- e si è preferito comprendere nell’intervento legislativo soltanto la materia dei rapporti individuali di lavoro, lasciando fuori quella dei rapporti sindacali e della contrattazione collettiva, in considerazione del fatto che quest’ultima richiederà con tutta probabilità una riscrittura dei commi 2, 3 e 4 dell’articolo 39 della Costituzione, con tempi nettamente maggiori rispetto a quelli che possono invece essere realisticamente richiesti per l’approvazione in Parlamento di una delega legislativa al governo e il successivo varo di questo Codice semplificato”. “Nulla vieterà di completare l’opera, non appena la riforma costituzionale sarà stata compiuta, adottando lo stesso metodo per la riscrittura degli articoli da 2063 a 2074 del Codice civile”, concludono.
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Codice semplificato del lavoro in sessanta articoli, a cura di Pietro Ichino, senatore e giuslavorista, e Michele Tiraboschi, giuslavorista e coordinatore del comitato scientifico di Adapt
Creato il 18 marzo 2014 da Paolo Ferrario @PFerrarioPotrebbero interessarti anche :
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