Sono già in modalità primavera, si vede dalla faccia più stranita che mai e dalla borsa che non è la solita. Questa, rossa in barba ad ogni abbinamento ed eventuali tendenze, è quella che mi supporta nei cambi di stagione. Il resto è invernale, anche la mia pelle grigia è ancora tanto invernale.
Noto invece come le signore cinquantenni abbiano risentito con equilibrio dei positivi influssi della settimana della moda. Poi magari con il primo caldo si lasceranno andare, ma in questi giorni sono curate e accostano stili ricercati con personalità. Non è moda subita, quella lì, è stile maturo e borghese con guizzi di vario tipo. Tengo a bada l'istinto di fotografarli, i guizzi; ho il naso appiccicato ad una sciarpa a righe bellissima, ad esempio, e non verrebbe nemmeno bene lo scatto.
Corro.
Ora di tempo non ce n'è. Qui anche quello che nasce per gioco chiede qualche ora di taglierino la sera, messa la Bionda a letto, e un blocco arancio su cui annotare idee e domande. Il blocco è attivo tutto il giorno. Mi tornano in mente alcuni insegnamenti ricevuti, molti casi pratici, tanta goffaggine e qualche acceso confronto tutto teorico. Conservo un libro di ricette ebraiche, edizione limitata, in cui c'è una dedica: "Con stima". Profetico chi me lo regalò, non solo nell'aspetto. Cerco di ricordarmi il buono, cerco di attualizzare, c'è da salvare qualcosa?
Mentre rimugino, curiosamente e in modo imprevisto mi si precisa un altro "motivo privato in tutto questo". Perché i blog e i profili social si aprono così, senza pensare, tempo libero lo chiamano; c'è chi va subito dritto al punto, ma per certe persone i percorsi si chiariscono lungo la strada; e le strade si cambiano, ci cambiano anche, e mentre facciamo, impariamo. E il mondo è grande e il web pure (solo per pigrizia accettiamo di credere che sia piccolo).
Ancora una volta mi rendo conto che le conversazioni sono sempre in codice, che ciascuno ha il suo. Io sono e sono stata poliglotta e casinista, spesso mi arrivano echi dopo. Dopo mesi, dopo anni.
La Bionda, decisamente più fulminea di me, ha colto in pieno lo spirito del mercatino e vuole vendere Gatto Silvestro, che non le è mai stato simpatico. Susi e la Trota no, mi fa promettere che non le venderò. Anche lei ha già i suoi codici, che in questi giorni comprendono anche il registro ironico.
Mi preparo alle telefonate da fare stamattina in ufficio, prefiguro già tutto, proteste comprese. Tra una chiamata e l'altra, stamperò fotografie di una cava e di macchinari possenti; riempirò quella cava di parole raccolte e mi darò il tempo per filtrare il dolore altrui, domandandomi sempre se sono in grado di prestare il dovuto rispetto. Gli ingranaggi sono delicati, maneggiare con cura.
Mi dico che devo fotografare la mia borsa rossa, mollare il taglierino e incominciare a colorare magliette e borse per measachair.
Per ora, ecco: