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Codile e Consorzi di Bonifica a Veglie del Salento leccese per un dibattito sulla Lebbra dell’Olivo
Da Antoniobruno5di Antonio Bruno
Il Servizio Agricoltura del Comune di Veglie in collaborazione con la Consulta comunale per l'Agricoltura ha organizzato per il giorno 4 Marzo 2011 alle ore 17.30 presso la Sala convegni della Biblioteca comunale di via Damiano Chiesa un incontro dibattito dal tema "Come combattere la lebbra dell'olivo".
All’incontro hanno partecipato il Sindaco Dott. Alessandro Aprile, il Dott. Vincenzo Parisi Vice Direttore del Consorzio di difesa delle colture intensive della Provincia di Lecce (CODILE), Dott. Orazio Muratore Vice Direttore Generale del Consorzio di Bonifica dell’Arneo, il Dott. Antonio Bruno Direttore dell’Area Agraria del Consorzio di Bonifica “Ugento e Li Foggi”il Consigliere delegato p.a. Sig. Cosimo Vetrugno.
La lebbra dell’olivo
La lebbra è un patogeno da cui guardarsi nella gestione dell'oliveto. L’ impatto economico dei danni dovuti alla lebbra sino a qualche anno fa è stato modesto, ma negli ultimi anni è divenuto rilevante nel Salento leccese per le varietà presenti nel nostro territorio. Il danno è stato soprattutto economico in quanto la presenza della lebbra è determinante perché impediusce la produzione di oli di qualità. Fin dagli anni '50, la lebbra dell'olivo, è stato considerato uno dei patogeni che possono arrecare gravi danni alla gestione dell'oliveto. Mentre in alcuni areali italiani la malattia è andata in regressione, nel Grande Salento di Lecce, Brindisi e Taranto è diventata endemica.
La relazione del Dott. Vincenzo Parisi
Il Dott. Vincenzo Parisi ha relazionato sulla lebbra riferendo le conclusioni a cui è pervenuto il Prof.Franco Nigro del Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata – Università degli studi di Bari – che recentemente ha presentato un lavoro su “Lebbra dell’olivo: un problema irrisolto ed in grande diffusione”. Si tratta di un patogeno che sta facendo strage di piante e produzione nel Salento con attacchi fino all’80% delle piante e completa distruzione del raccolto.
La malattia determinata dal fungo (Gloeosporium olivarum/Colletotrichum gloeosporioides/glomerella cingulata) che colpisce le drupe determinando una marcescenza delle stesse con conseguenza cascola e perdita di qualità dell'olio;
Come si diffonde la malattia?
L'agente patogeno si conserva sotto forma di periteci, di micelio o di conidi nei frutti marciti, nei semi, nei residui vegetali. Penetra attraverso aperture naturali (stomi, lenticelle) o ferite. I tessuti colpiti sono rami, foglie, frutti e talvolta anche i fiori. La presenza del patogeno è riscontrabile per eventuali macchie aride, biancastre, tondeggianti o irregolari sui rami che disseccano con caduta di foglie e frutti. Sui frutti si manifestano invece macchie brune più o meno chiare, spesso nel punto di inserzione del peduncolo. Sulle foglie, invece, macchie dapprima verde chiaro poi bruno, prevalentemente lungo i margini. L'infezione causata da questo micete determina cascola precoce delle olive con parziali o totali raggrinzimenti delle stesse. In alcune annate colpisce rametti e foglie. Dalle olive attaccate si ottiene un olio di qualità molto scadente.
Il mio intervento
Ho ricordato che negli 85mila ettari della foresta degli olivi del Salento leccese ci sono circa 9 milioni di alberi d’olivo ognuno dei quali produce in media circa 40 chili d’olio. Nel nostro territorio produciamo 360 milioni di chili d’olio d’oliva ovvero 3 milioni e 600mila quintali. Quest’olio d’oliva del Salento leccese è l’ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, l’alimento funzionale che guarisce dalle principali patologie croniche del nostro secolo, spetta adesso a noi farlo sapere a tutti affinché facendo il bene delle persone umane contribuiamo alla ricchezza del nostro territorio!
L’intervento del Dott. Orazio Muratore
Il Vice Direttore Generale del Consorzio di Bonifica dell’Arneo ha ricordato a tutti che l'uno marzo è stata approvata in Giunta la delibera volua dall’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno di richiesta al Ministero delle Politiche Agricole Alimentarie Forestali degli interventi straordinari per la crisi del settore olivicolo nelle province di Brindisi e Lecce, al fine di compensare i danni arrecati dagli attacchi della lebbra dell’olivo (Colletotrichum gloeosporioides) verificatisi in conseguenza dell’anomalo andamento stagionale. Il dott. Muratore ha ricordato che particolari condizioni favorevoli allo sviluppo della fitopatologia si sono avute nelle Province di Brindisi e Lecce nel corso dell’annata agraria del 2010 con precipitazioni abbondanti specialmente nel mese di novembre (circa 150 millimetri in cinque ore).
L’intervento del Consigliere delegato p.a. Sig. Cosimo Vetrugno.
Il Consigliere delegato p.a. Sig. Cosimo Vetrugno dice che da alcuni anni, la lebbra dell’ulivo proprio a Veglie del Salento leccese e nei comuni vicini, sta creando notevoli danni sulla produzione olivicola.
L'argomento è particolarmente importante se si considera che il patogeno si diffonde a macchia d'olio.
Il Servizio Agricoltura del Comune di Veglie in collaborazione con la Consulta comunale per l'Agricoltura in occasione dell'incontro ha fatto un bilancio dell'attività di assistenza svolta sul territorio e ha comunicato le prossime iniziative tecniche rivolte al territorio e ad iniziative sperimentali riguardanti la lebbra dell'olivo.
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