Tra i tanti tagli fatti ad arte che il nostro stilista per eccellenza ci ha propinato c’è anche quello all’editoria, che proprio in questi giorni ha mietuto la sua prima vittima: senza certezze riguardo al finanziamento pubblico per i giornali cooperativi, di idee e di partito, dal primo gennaio 2012 Liberazione non sarà più in edicola.
"Trovati da solo chi ti finanzia, altrimenti è giusto che tu chiuda", questo, in sostanza, il messaggio sdegnato che per anni è stato urlato a destra come a sinistra.
E' vero, oggi c'è il Fatto Quotidiano che va in edicola senza l'aiuto del finanziamento pubblico, o l'esperimento della TV di Santoro, con in cassa oltre un milione di euro di sottoscrizioni e la capacità di andare in onda senza peraltro aver avuto la necessità di ricorrervi (santa pubblicità e santo mercato, evidentemente Liberazione non ha un Santoro o un Travaglio nella sua redazione).
Due esempi che sembrerebbero confermare (il condizionale è d'obbligo vista la giovane età dei due esperimenti) che c'è la possibilità di fare informazione senza pesare sulle casse dello Stato.
Insomma, chi è capace di "stare" sul mercato può godere del diritto di fare e ricevere informazione, per tutti gli altri il poco “mercato” non dà il diritto di informare, quindi è giusto che su di loro scenda il silenzio. Ad informarci nella maniera giusta ci penseranno le grandi testate giornalistiche al servizio dei potenti.
Ma di che cosa mi meraviglio? La coerenza c’è ed è evidente: tutto ciò che non “serve”, che non produce “utili”, va eliminato.
Così come coloro che non potranno più lavorare, i disabili, gli invalidi, gli anziani, prenderanno giustamente pensioni da fame così moriranno prima e non saranno un “passivo” per la società.
I malati, coloro che non potranno permettersi le esose cure della sanità privata, moriranno nelle sempre più fatiscenti strutture pubbliche, perché anche quelle sono un “passivo” che va eliminato.
I giovani che non potranno studiare nelle scuole private rimarranno ignoranti, così non avranno la possibilità di “pensare” e creeranno sicuramente meno problemi in futuro. Quelli che vanno alle scuole pubbliche sono tutti teste calde, meglio eliminare anche questo ulteriore “passivo” (in tutti i sensi).
È incredibile come tutto si appianerà, sembra quasi una strategia studiata a tavolino!
D’altra parte la prima regola di un buon economista è l’eliminazione delle passività!
E bravo Monti, o chi per te: devo dire che in fatto di coerenza sei insuperabile!
Magazine Editoria e Stampa
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COMMENTI (1)
Inviato il 28 dicembre a 21:02
Mi dispiace per i giornalisti che perderanno il posto, probabilmente scrivevano cose molto giuste e interessanti. Detto questo è bene precisare che anch'io con i soldi pubblici sono in grado di stipendiare milioni di persone e di risolvere il problema del lavoro in Italia. Però credo che non si faccia così a dare lavoro.
Se Liberazione e gli altri giornali di sinistra/centro/destra hanno da dire qualche cosa di interessante che mettano su un giornale on line oppure che si riuniscano e facciano il sito dell'opposizione finanziato con i soldi che vengono dal finanziamento pubblico ai partiti.
Se non hanno nulla da dire bisogna pagare per diffondere il proprio punto di vista come lo fa la pubblicità che paga per essere pubblicata.