Ciao Anita, Emozioni D'Inchiostro è felicissima di ospitarti qui e parlare con te. Solitamente la classica domanda di apertura è: Chi è veramente Anita? Oppure: Che sogni ha Anita? Ma io vorrei differenziarmi un pochino e chiederti un'altra cosa...
Effy: Hai scritto un libro che parla di Streghe, ti senti anche tu un po' strega? In cosa si differenzia l'Anita “Strega” dalla ragazza che tutti conoscono?
A.B: Salve a voi dello Staff e a tutti i lettori del blog Emozioni d’Inchiostro, è un piacere essere qui con voi oggi.Non sono una strega perché non pratico, al contrario delle protagoniste di Brûlant, rituali magici o incantesimi. Se dovessi scegliere però un’etichetta sarebbe quella di Spiritualista ed è un lato di me che tutti conoscono, sono una persona estremamente cristallina.
Effy: Per la maggior parte degli scrittori, la trama rappresenta lo scoglio più difficile da creare perché non si sa mai cosa dire e non dire, lo è stato anche per te?
A.B: Prima di iniziare la stesura ho sempre una trama ben chiara nella mente, questa può subire delle lievi variazioni ma nel complesso rimane fedele all’idea iniziale. Per me la parte più difficile non è stata quella di creare una trama originale ma quella di renderla verosimile amalgamando realtà e finzione.
Effy:Cosa c'è di te nei personaggi che hai descritto? Perché proprio le streghe?
A.B: Ho donato a ognuno dei miei personaggi un pezzo di me, una sfaccettatura del mio carattere, della mia visione del mondo e le mie conoscenze in ambito esoterico.Le Brûlant non sono solo delle streghe ma delle vere e proprie Spiritualiste perché non praticano soltanto rituali di antica memoria ma basano le loro esistenze sulla metempsicosi e il Karma, concetti di natura orientale che di rado vengono presi in considerazione nella letteratura occidentale. Era mia intenzione quella di rivalutare la figura della strega bistrattata per troppi secoli, il titolo infatti è una parola francese che in italiano vuol dire “bruciante”; l’ho scelta proprio per onorare tutte quelle donne che sono finite al rogo per stregoneria.
Effy:Restando in tema “Streghe” mi chiedevo come mai hai fatto una scelta tanto “difficile” diciamo, scegliendo di descriverle come la storia ce le racconta e non come il fantasy insegna?
A.B: Perché volevo offrire al lettore qualcosa di diverso da leggere e che fosse al tempo stesso verosimile per rendere la magia alla portata di tutti.
Effy:Parlando con te, ho scoperto che hai svolto moltissime ricerche prima di poter scrivere il tuo romanzo, ti andrebbe di parlarcene?
A.B: Molte delle nozioni che troverete in Brûlant sono frutto dei miei studi, studi che ho iniziato circa una quindicina di anni fa. La documentazione è stata complessa perché ho azzardato dei collegamenti fra culti e filosofie agli antipodi e ho cercato dei punti in comune che potessero essere utili ai fini della trama.
Effy:Come ci si sente “tenendo tra le mani” la propria creatura?
A.B: Sono una persona sensibile e non ti nascondo che quando ho avuto Brûlant per la prima volta tra le mani mi sono commossa come una sciocca. Vedere realizzato un proprio progetto, dopo tanti mesi di duro lavoro, è una sensazione indescrivibile.
Effy:La scrittura nella tua vita quale ruolo gioca, e quali soddisfazioni hai raggiunto con questo canale comunicativo?
A.B: Lavorando come WebWriter ha un ruolo fondamentale nella mia vita.Scrivo quotidianamente ma la scrittura creativa è un’altra cosa, offre molta più soddisfazione a livello personale. Ringrazio infatti tutti i fan che tramite la pagina Facebook del romanzo mi dimostrano il loro affetto e apprezzamento verso la congrega.
Effy:Che rapporto hai con l’editoria digitale? Sei un lettore digitale oppure preferisci il cartaceo?
A.B: Preferisco il digitale ma per una questione meramente pratica, mi capita di leggere più libri in contemporanea ed è molto più semplice averli su un unico supporto.
Effy:Cosa ti piace e cosa non ti piace dell'editoria italiana?
A.B: Mi piace il rapporto che molte case editrici hanno instaurato con i propri lettori coinvolgendoli nelle fasi di pubblicazione come a esempio i concorsi per la creazione delle copertine.Non mi piace che molti talenti nostrani vengano messi da parte a favore di autori stranieri.
Effy:So che hai scelto l'autopubblicazione, come mai? Non credi nell'editoria oppure c'è un altro motivo?
A.B: Credo nell’editoria ma è raro che un autore venga pubblicato da una casa editrice di grandi dimensioni al suo primo romanzo, ho optato quindi per l’autopubblicazione, in futuro chissà.
Effy:Ti piacerebbe scrivere un romanzo con un tuo fan?
A.B: Beh sta già avvenendo in parte, sto completando la stesura di un’antologia urban fantasy con altre colleghe scrittrici e fan delle Brûlant.
Effy:Quando revisioni i tuoi lavori sei molto critica? Rendici partecipi, dicci cosa critichi spesso?
A.B: Sono estremamente critica ed esigente con me stessa, non voglio che il lettore rimanga deluso da una mia creazione e quindi rileggo il testo più volte per determinare la coerenza di personaggi e trama. I dialoghi senza ombra di dubbio sono quelli che critico più spesso, una parola detta di troppo, o di meno, fa decisamente la differenza.
Effy:Immagino uno scrittore mentre si dedica al suo manoscritto e riesco a visualizzare solamente milioni di fogli sparsi ovunque, tu sei disordinata quando metti giù le idee oppure sei molto ordinata e precisa?
A.B: Il problema è che le idee vengono dei momenti più improbabili e io ho una memoria pessima, di conseguenza, ho sempre in borsa una Moleskine sulla quale annotarle prima che svaniscano.
Grazie,un abbraccioAnita