"MR, ti presento la psicologa B!"
"Oh, buonasera! Piacere!"
"Piacere mio. Come va, tutto bene?"
"Bene, bene, grazie! Vado a trascorrere anche questo pomeriggio con le ragazze, fra poligoni, fattori primi, Achille, Polifemo, complementi d'agente e di causa efficiente, il future to be going to ..."
"Sì, sì, ok, ok, uno di questi giorni mi piacerebbe avere un colloquio con lei!"
"Con me? Ah, va bene..."
(La psicologa B della casa famiglia vuole avere un colloquio con me. In cinque anni di volontariato in questo posto non è mai successo. Nessuno psicologo ha mai ritenuto di dover parlare con me. Va bene che si vede lontano un miglio che in materia di psicanalisi, cioè agli psicanalisti, ho molto da offrire - lo dice anche O la rumena che sembro pazza! - Ma di cosa vorrà parlare? Cosa vuole questa da me? Qualcuno ha avuto da ridire qualcosa? Vuole dirmi che non vado bene per le psicop..., ehm, per le ragazze? Che il mio compito finisce qui? Che devo finirla? Che sono finita?)
"Perfetto, MR! Allora a presto! Le farò sapere quando."
Qualche minuto dopo, con le ragazze.
"Oggi sei diversa!"
"Ah, sì? Come, diversa!"
(Ecco, mi stanno studiando... sono sotto tiro. Stanno avvertendo il turbamento che mi ha causato la psicologa B).
"Non so come dire. Vero, C?"
"Sì, è vero, sei strana!"
(Lo sapevo... sono loro che non mi vogliono. E stanno adottando anche una maniera subdola per mettermi in difficoltà, per testare la mia reazione. Ed io che mi ero affezionata! Stanno cercando un miserabile effetto determinato da una ingiusta causa. Stanno seguendo una crudele logica di rapporto causa-effetto. Hanno una mappa strategica! Mi stanno dicendo che qui dentro qualcuno è di troppo, troppo inadeguato, e che presto lo dimostrerà sbottando.)
"Che compiti avete da fare oggi?"
"Io devo fare la parafrasi di questo brano dall'Iliade!"
"Per me analisi logica e storia!"
Più tardi.
"MR, tu mi spieghi l'Iliade in maniera diversa da P."
"Chi è P?"
"E' l'altra volontaria!"
(Tombola! C'è un'altra. Un'altra che preferiscono a me. Un'altra a derubarmi di qualcosa a cui tengo. Un'altra come in un persecutorio cliché. Un'altra come può essere un'altra per il tuo uomo, un'altra come può essere O la rumena per Gea.)
"Mh, ben..."
"Io capisco le cose solo come me le spieghi tu. Anche la geometria che non mi piace!"
"Sì, hai ragione C, anche io la penso come te."
"P le spiega da grande, tu, MR, le spieghi da piccola..."
"Ti sei truccataaa, ecco cos'hai di diverso oggi! E sei anche vestita bene, ché di solito sei uguale a S, a D e a T che sono suore ma si vestono quasi come te!"
"Sì, è vero, sei più giusta. E più carina!"
(Spiego da piccola, sono più giusta! Non c'è un'altra! Non hanno una mappa strategica per sbattermi fuori da questo posto, non loro, perlomeno!)
Alla fine di un pomeriggio, persa in un limbo di perché e percome.
"Buona serata, ragazze! Arrivederci, S, D, e T!"
"Grazie, MR, arrivederci! Ah, la psicologa B ha avuto a primo acchito un'ottima impressione di te! Sai, da quest'anno tutti i volontari devono avere un colloquio con lo psicologo!"