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Cogli a Venezia i fiori di Vasconcelos

Creato il 27 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

La portoghese Joana Vasconcelos, oggi guest star all’interno dei giardini della Biennale di Venezia, nel suo cinquantaseiesimo appuntamento, con una istallazione luminescente nel piccolo padiglione sostenuto da una celebre casa di produzione di orologi art addicted, conferma versatilità visionaria al passo con gli outcomes dei tempi.

Celebrata già a Venezia nel 2013 nel padiglione del suo paese, l’artista lusitana, di nuovo in laguna, in uno spazio dai connotati transnazionali, ha confermato l’indole di giocare con evocazione e topoi dell’opera totale, composta di flashes emozionali: colori, suoni, odori.

Giardino dell’Eden” alla Biennale 2015 è prodotto integrale di Vasconcelos Studio, ed è un percorso sinestetico, suggerito, che porta il visitatore a leggere nella oscurità ricercata, una dimensione paradisiaca contemporanea, di ricerca del bene-essere attraverso l’immersione sensoriale.

Accompagnato da suoni meccanici composti da Jonas Runa, luci alternate e una brezza virtuale, il piccolo esempio di gardening artificiale, è delineato da un fito-parterre fusion, politically incorrect, ardimentoso e sfacciato, luminescente e vibrante, metamorfico e anti-arcadico.

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L’Eden di Vasconcelos, provocatoriamente, sfida gli eccessi anestetici e sobri della spontaneità green di facciata dei nostri tempi, abbordabile, accessibile, virtuosa eppure incolore: impone la tinta passionale, densa, disarmonica e antinaturalista, che, nella sua costante mutazione abbagliante, rilegge, ciclicamente, dimensioni apparenti e diviene misura dell’essere contemporaneo alla ricerca della reale identità oltre stereotipi e luoghi comuni.

Vasconcelos offre un cammino difficile da percorrere alla mente dell’osservatore: quello che passa intensamente attraverso le luci digitali della finzione, non mistificata, non deprecata, dei nostri mondi per sospingere, come il filo di Arianna, spogliandosi dei falsi idoli, verso un’autenticità sentita, priva di rigidità e punti cardinali incardinabili.

I fiori dell’artista, lontani dall’essere falsi petali di una stagione di verità appagante, sono la porta del quesito dell’uomo moderno. Coglieteli fino al 22 Novembre.

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