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Coldiretti, ecco il ritorno della cucina “povera”. L’81% degli italiani mangia cibo scaduto

Creato il 17 ottobre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Si taglia la spesa ma scegliendo cibi più genuini e riscoprendo la cucina povera, con le ricette della tradizione. E’ la fotografia che emerge dall’anteprima del rapporto Coldiretti/Censis sul tema “Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio” illustrata dal presidente del Censis Giuseppe De Rita e dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Cernobbio.

(supercasalinga.wordpress.com)

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L’aumento degli italiani che non riescono a nutrirsi in modo adeguato per mancanza di risorse economiche. Secondo il rapporto 6 italiani su 10 hanno ridotto gli acquisti alimentari, per un totale di 15,4 milioni di famiglie costrette a tirare ulteriormente la cinghia negli ultimi due anni. E facendo questo hanno prediletto l’acquisto di cibi genuini. Di fronte alla crisi, oltre il 48% ha deciso di ridimensionare gli sprechi nei propri consumi alimentari, il 12% ha tagliato quelli essenziali, e allo stesso tempo ricerca la qualità e la genuinità degli alimenti (45,4%) e la convenienza dei prezzi (39,1%). Si spiega così anche il ritorno della “cucina povera” che utilizza gli avanzi, tagli minori, pesci poveri o addirittura gli scarti per risparmiare.

L’unica luce in fondo al tunnel? I comportamenti virtuosi in cucina. La messa in campo di comportamenti virtuosi, sottolineano Coldiretti/Censis, è l’unico aspetto positivo della crisi che fa prepotentemente ritornare in tavola molti piatti della cucina della tradizione. E come tradizione vuole la famiglia torna a riunirsi attorno alla stessa tavola. Le difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della famiglia che si rafforza. In altre parole il 61,8% dei nuclei familiari, riesce ad avere un momento quotidiano di incontro intorno alla tavola. Si stimano in 10,6 milioni le famiglie italiane che ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena.

Un italiano su tre fa scorte come in guerra, mentre l’81% mangia cibo scaduto. Si compra fin troppo quando ci sono le offerte e così in casa si accumula cibo, che comunque si mangia anche dopo la scadenza. Quasi un italiano su tre accumula nelle dispense riserve alimentari come non avveniva dai tempi di guerra, per un totale di 8,3 milioni di famiglie che fanno regolarmente scorta di prodotti in offerta con le promozioni, ai quali si aggiungono 14,3 milioni che lo fanno di tanto in tanto. Poco importa se il cibo deperisce perchè più di otto italiani su dieci (81%) non buttano i prodotti scaduti, con una percentuale che è aumentata del 18 per cento dall’inizio del 2014. Il ritorno al passato – spiega la nota stampa della Coldiretti – si avverte anche nelle strategie di risparmio con la metà degli italiani (49,8%) che dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa ai quali si aggiunge un 34,5% che la fa solo qualche volta per non essere travolto dagli acquisti di impulso. Cresce il food sul web assieme – aggiungono Coldiretti/Censis – con 8,1 milioni di italiani, di cui quasi 2,4 milioni tra i 18-34enni, che dichiara di acquistare cibo su siti internet dove è più facile fare il confronto dei prezzi. “La pressione della crisi economica spinge gli italiani a ponderare meglio la propria spesa e la scelta di non sprecare il cibo è senza dubbio positiva, poichè fa bene all’economia e all’ambiente”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che si tratta di “un passo in avanti per un modello di consumo e di produzione più sostenibile che va nella direzione giusta per tutti”.

La situazione delle famiglie più povere. L’aspetto più drammatico di questa situazione, segnala l’indagine, sono i 4.068.250 di poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per mangiare, secondo elaborazioni Coldiretti sul “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013″, realizzato dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Tra questi, si contano ben 428.587 bambini con meno di 5 anni di età e 578.583 over 65 anni che sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari. “In particolare – conclude la Coldiretti – 303.485 persone hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza attraverso i pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) i quali per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa”. (AGI)


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