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Coldiretti: il caro benzina “contagia” anche i prodotti alimentari

Creato il 09 gennaio 2012 da Lapulceonline

caro benzinaAumenta il costo dei carburanti e quidi anche quello dei prodotti alimentari importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulla nostra tavola. Un “contagio” che tocca l’86% della spesa e che incide per circa un terzo sui costi di frutta, verdura e bevande che tutti i giorni troviamo al supermercato. Lo dice Coldiretti Alessandria, sottolineando quanto l’attuale record di 1,74 euro al litro di benzina influisca indirettamente anche nel settore alimentare.
“Solo nelle campagne”, hanno spiegato il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni, “il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 250 milioni di euro su base annua, ma a subire gli effetti del record nei prezzi è l’intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. Il maggior aggravio sono i prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere a tavola”.
A causa di questi rincari il costo familiare per trasporti, combustibili ed energia elettrica ha superato quello per alimenti e bevande con il prezzo di un litro di benzina ha infatti scavalcato anche quello di un chilo di pasta e di un litro di latte fresco, solo per fare altri esempi.
A dicembre 2011 rispetto allo stesso mese dello scorso anno gli aumenti, invece, sono stati del 15,8 per cento per la benzina, del 24,3 per cento per il gasolio da autotrasporto e del 16,8 per cento per quello da riscaldamento, mentre i trasporti aerei passeggeri sono lievitati del 18,3 per cento come quelli marittimi e quelli ferroviari del 9,8 per cento.
A causa di questi rincari il costo per trasporti, combustibili ed energia elettrica è stimato complessivamente pari al 19,1 per cento della spesa totale familiare e ha superato quello per alimenti e bevande (19 per cento).
“Un cambiamento che”, precisano sempre Paravidino e Moroni, “riflette l’andamento dei prezzi sul mercato dove un litro di gasolio viene a costare, come dicevamo, più di un litro di latte o di un chilo di pasta. Bisogna evitare il rischio reale che le famiglie italiane per far fronte ai rincari energetici in un momento di crisi siano costrette a risparmiare con l’acquisto di cibo a basso prezzo, a cui può corrispondere anche bassa qualità e rischi per la salute”.


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