Potrà sembrare fuori contesto e non so quanto effettivamente ci sia di ispirazione o di biografico nelle pagine che narrano il momento dell'idea, il momento della creazione, delle opere di Matisse. Però quello che ho pensato leggendo, e letteralmente guardando le mani di Matisse sforbiciare, è stato che quello che serve a un talento, e quello che manca ai futuri Matisse dei nostri giorni, è il tempo per sedersi in un angolo comodo della casa, distrarsi e sovrappensiero ritagliare, tratteggiare, scarabocchiare. L'essere senza pensieri impellenti ne genera di straordinari e profondi, di geniali. Ecco, quello che, tra le altre cose, mi ha sussurrato "il giardino di Matisse" e che voglio riportavi è che abbiamo necessità di tempo da trascorrere liberando la mente e fantasticando.
Mentre le sue forbici correvano sul foglio, fantasticò su come deve sentirsi un uccello quando vola. E mentre ritagliava, Matisse si sentì come se anche lui stesse volando.
Ritagli che prendono forma, forma d'uccello, e si librano in cieli azzurri, liberi. Ritagli prima bianchi, poi d'ogni colore, che diventano piante, poi alberi e s'infittiscono fino a divenire foresta profumata e leggera, giardino in cui passeggiare. Un giardino di ritagli che Matisse ci regala in cui fantasticare, passeggiando.
Il giardino di Matisse è un albo nato dalla collaborazione tra Fatatrac e il MoMA, che prevede la pubblicazione di una serie di albi illustrati a doppio marchio.
di Samantha Friedman, curatrice del MoMA e illustrato da Cristina Amodeo, è il primo della serie ed è stato ideato in occasione di una mostra dedicata all'artista francese: "The cut outs", non a caso l'albo è arricchito da otto riproduzioni di altrettanti originali dell'autore, selezionati tra quelli esposti.
Titolo: Il giardino di Matisse
Autore: Samantha Friedman, Cristina Amodeo
Editore: MoMa Fatatrac
Dati: 2016, 48 pp., 19,90 €