Ma se ciò risulta abbastanza facile per un adulto, un ragazzo o, addirittura, un bambino dai tre-quattro anni in su, sovente per i piccolissimi il libro si scarta a priori convinti che questi siano bisognosi di chissà quali stimoli tecnologici o sensoriali per fissare la loro attenzione.
E invece io oggi vi propongo due piccoli albi illustrati da poco pubblicati dalla casa editrice La Coccinella, per una nuova collana dal titolo Cucù chi sono?.
Due librini dal formato adatto alle manine di bimbo piccino, caratterizzati da robuste pagine cartonate e sicuri bordi stondati. E per di più con un prezzo assolutamente accessibile e misurato, ottimo per regali in tempi di crisi.
“A me gli occhi!” e “Toc…Toc…Chi abita qui?”, entrambi scritti da Maria Loretta Giraldo e illustrati dalle vivacissime e dolci figure di Nicoletta Bertelle, si inseriscono nel solco, storicamente tracciato proprio da La Coccinella, dei libri coi buchi, albi cioè pensati per la primissima infanzia e caratterizzati da fustellature che permettono ad una pagina di affacciarsi sulla seguente, svelando particolari funzionali alla storia, accendendo la curiosità e mettendo in moto il gioco del cucù.
A questo punto è necessario sottolineare che il gioco del cucù, in apparenza semplicissimo e quasi banale, ha importanti valenze psicologiche e cognitive.
Aiuta il bambino nell’accrescimento della propria sicurezza e nel tenere a bada le proprie ansie sperimentando che un oggetto può scomparire e poi ricomparire sempre uguale a se stesso; un allenamento questo che lo rinforza in vista delle prime necessità di separazione.
I buchi gli permettono inoltre di prevedere ciò che verrà dopo, di figurarsi un oggetto che non è ancora comparso del tutto, mettendo in moto delle funzioni di immaginazione e conferma che aiutano a sviluppare capacità di astrazione e sostengono l’autostima e la percezione di sé.
Come spesso accade quindi, i piccolissimi imparano giocando, meglio se insieme ad un adulto di riferimento, la cui compagnia aiuta ad associare la lettura ad un’attività piacevole e affettiva e getta le basi per un attaccamento duraturo al libro.
Questi due graziosi albi si somigliano nell’impostazione e nella grafica.
Inoltre entrambi presentano un testo-filastrocca che è anche un indovinello che si svolge via via che si procede sfogliando.
Nella prima doppia facciata, a sinistra, si pone il quesito, a destra uno scenario con un fustellatura tonda suggerisce, insieme alle parole, la soluzione, che verrà poi svelata – o confermata – nella successiva doppia pagina.
Il testo in rima, oltre ad essere piacevole per la musicalità e risultare solitamente gradito ai bambini piccoli, aiuta anche la memorizzazione e permette al primissimo lettore di imparare i nomi degli animali ripetendoli ed associandoli.
Un’ottima pensata è anche la sagoma inserita nella facciata testuale, che stimola a ricordare e figuarare le sembianze del personaggio.
Poi apprenderà i nomi degli animali riuscendo a riconoscerli grazie alle raffigurazioni schematiche ma precise.
Infine, con l’ausilio delle parole, aumenterà le sue conoscenze, imparando le caratteristiche delle varie bestioline e gli ambienti in cui vivono.
Bello che entrambi gli albi termini con un richiamo al bambino: al suo aspetto e a ciò che gli piace nel primo e alla sua casetta nel secondo. Due chiuse che sicuramente divertiranno il piccolo lettore e lo soddisferanno nel suo bisogno di centralità e riferimento.
Ben definite sugli sfondi pur senza l’uso di contorni scuri, risultano briose con un punta di tenerezza e bonarietà. Mettono parecchia allegria e l’uso un po’ graffiato che fa del colore conferisce quel tocco di carattere e originalità che è sempre piacevole trovare, anche in un libro per piccolissimi.
Segnalo, sempre per la medesima fascia d’età e ancora basata sul meccanismo dei buchi, anche la collana I Coriandolini (stessa La Coccinella editrice).
Due i titoli: “Colori” e “Forme” di Gabriele Clima e Chiara Dattola. Temi inflazionati ma nel primo, che ho avuto il piacere di sfogliare, ho apprezzato in particolar modo l’attenzione di basare la definizione del colore su oggetti che davvero hanno quella tinta, e non un’altra, nella realtà, piuttosto che su approssimative frasi tipo “la maglia è rossa” che non aiutano il bambino ad associare univocamente colore e cosa.
(età consigliata: dai 9 mesi)
Se i libri ti piacciono, comprali qui: A me gli occhi! Cucù chi sono?
Toc… toc… Chi abita qui? Cucù chi sono?