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Collettivo WSP @ “Manifesto, quindi abito”: insieme all’Associazione Amanda all’Alig’Art. Fino a domani al ghetto di Cagliari

Da Collettivowsp @collettivowsp

Il Collettivo WSP con “Gli Orti urbani tra lotta e partecipazione”  insieme  all’Associazione AMANDA all’interno dell’iniziativa Alig’Art.

AMANDA partecipa al progetto Alig’Art, promosso dall’Associazione Sustainable Happiness,on una riflessione sull’abitare inteso come luogo di ricerca, riconoscimento, scoperta e identificazione in cui tessere relazioni e non come dimensione marginale del tempo che resta. Un abitare che incarni il significato di «forma, aspetto, atteggiamento, modo di essere, disposizione d’animo che si manifesta e quindi abita consapevolmente.

L’indagine è rivolta alla definizione di nuovi approcci e modalità per la concezione e la pratica di una progettazione ambientale e artistica che affida agli abitanti il ruolo concettuale di “farsi strumento concreto del progetto”. L’intervento di AMANDA, associazione sardo-maranolese, sarà strutturato in due momenti: uno fotografico ed uno installativo che prevede il coinvolgimento delle artiste: Giorgia Atzeni, Serena Piccinini e Cecilia Viganò. Immagini che evocheranno un’altra narrazione possibile in cui la rivendicazione di presenza si esprime nella relazione fra il corpo e l’ambiente.

MANIFESTO

Soprattutto nelle grandi città spuntano come la barba dei finocchi (è proprio il caso di dirlo), orti urbani, giardini condivisi, operazioni di guerrilla gardening che sfidano con la forza della semplicità la fascinazione di performance e dispendiose installazioni di grandi artisti contemporanei. Questi cosa non sono se non tentativi di restituire quantomeno decoro al cemento delle città in cui abitiamo? Forse non sarà arte, ma dell’arte ha certamente la bellezza e lo stupore. L’obiettivo della mostra fotografica è quello di fornire una documentazione eterogenea di quegli esempi virtuosi che si sono dimostrati portatori sani di nuove energie contro il degrado, ma non solo.

In molti casi, in seno a queste iniziative nate spontaneamente, hanno affondato le radici dinamiche occupazionali e di reinserimento, occasioni di confronto con le istituzioni locali, e altre manifestazioni culturali e sociali. Partecipano: L’orto di Emilio (Settimo San Pietro, Cagliari) – Friarielli Ribelli, foto di David De La Cruz (Napoli) – Zappata Romana, foto del Collettivo Missviluppo (Roma), Eutorto e Orti di Garbatella, foto del Collettivo WSP (Roma), Badili Badola (Torino).

ABITO

In questa sezione della mostra, tre dimensioni leggere, affidate alla regia di tre artiste che da tempo portano avanti una riflessione sull’immaginazione come forma sostenibile di rappresentazione e costruzione del mondo. Il disegno, attraverso lo sguardo di Cecilia Viganò, ideatrice del progetto “Innestare” e Giorgia Atzeni, che lo ha fatto conoscere ed apprezzare a Cagliari, si infiltra nei luoghi e li abita, prendendo in affitto una crepa, un angolo per raccontare storie delicate, senza bisogno di urlare. Contestualmente, all’interno del Ghetto, una grande installazione di Serena Piccinini, dal titolo Terre Selvagge, in cui universi meravigliosi si trasformano vivendo della fascinazione dei visitatori.

Collettivo WSP @ “Manifesto, quindi abito”: insieme all’Associazione Amanda all’Alig’Art. Fino a domani al ghetto di Cagliari

AMANDA – [email protected]

Manifesto, quindi abito all’interno di Alig’Art- Sustainable Happiness (www.sustainablehappiness.it) Inaugurazione – 7 ottobre 2011, ore 18.30

Ingresso - gratuito Orari - tutti i giorni, 9.00-13.00 e 16.00-20.00 Indirizzo - via Santa Croce, 18 Cagliari



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