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Collezione Verzocchi e Palazzo Romagnoli (Forlì, 14-03-2015)

Creato il 23 marzo 2015 da Maxscorda @MaxScorda

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Collezione Verzocchi-Depero
Forse non tutti sanno che, io ad esempio non lo sapevo, esiste in Italia una singolarissima collezione Verzocchi.
Giuseppe Verzocchi fu un illuminato imprenditore forlivese nato nel 1887, uomo di una volta, di quelli che si facevano dal nulla grazie a tanta volonta’ e tanta intelligenza.
Fu un mecenate ma anche persona concreta che uni’ la passione per l’arte al suo lavoro, industria di mattoni e materiali refrattari.
Nel 1949 per 100 mila lire. cifra a quel tempo importante, commissiono a oltre 70 artisti del calibro di Sironi, Casorati, Guidi, Depero piuttosto che De Chirico e Guttuso, un’opera col lavoro come tema centrale, ponendo inoltre la condizione di rispettare la dimensione di 90×70 e anteporre la sigla "V&D" all’interno di un mattoncino.
Donata dall’imprenditore al comune nel 1961, da allora e’ disponibile e aperta al pubblico.
Nella splendida cornice del Palazzo Romagnoli recentemente restaurato e che oggi ospita le Collezioni civiche del Novecento, e’ possibile ammirare la singolare raccolta che non so quanto unica ma certamente per importanza dei nomi e per periodo storico, ha molto da offrire, non solo la semplice curiosita’.
Allo stesso tempo e’ possibile vedere il carteggio tra Verzocchi e gli artisti, nonche’ alcuni degli autoritratti sempre abbinati alla consegna del quadro.
Palazzo Romagnoli - Wildt
Basterebbe gia’ questo a dare senso e valore alla visita che s’impreziosisce ulteriormente con le esposizioni del secondo piano che comprendono una nutrita raccolta di artisti romagnoli e quadri un tempo appartenuti alla pinacoteca civica. Bei nomi, alcuni eccellenti, Balla su tutti e una piacevole esposizione di sculture, alcune sorprendenti come Mario Moschi e Pietro Melandri.
A proposito di sculture, fenomenale la sala dedicata ad Adolfo Wildt, scultore milanese autore di una plasticita’ unica e riconoscibilissima, sempre sul filo della celebrazione e della dissacrazione, potente e sorprendente.
La presunta vicinanza al fascismo ha fatto si che la censura, quella vera, quella in atto dal dopoguerra, lo abbia relegato ad artista di secondo piano, ma basta entrare a contatto con una sola delle sue sculture per rendersi conto di quale straordinario artista egli fosse.
Infine non manca l’omaggio a Giorgio Morandi nella fase ultima della sua carriera oltre ad alcune acqueforti davvero singolari. In ultimo una piccola retrospettiva di Marceo Casadei dal titolo "Arte in trincea" con dipinti che divengono testimonianze, della I Guerra Mondiale
Insomma, tanti piccoli spazi che sanno regalare sorpresa e piacere. Ambiente ed esposizione molto curati, personale gentile e qualificato, abbinato a Boldini ma non solo, vale certamente la visita.

Pagina ufficiale Palazzo Romagnoli


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