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Colli di Luni

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Colli di Luni

Storia


La denominazione Colli di Luni DOC comprende, in modo particolare, il Vermentino, la cui zona di produzione corrisponde a quell'area compresa all'interno di una fascia collinare che oscilla tra i 70 e i 450 metri di altitudine.

Fin dai tempi antichi, questa fascia di terreno che viene chiamata Val di Magra, può vantare un'ottima tradizione vinicola, anche per via del fatto ci sono arrivate numerose testimonianze storiche che confermano tale origine: in particolar modo, all'interno di diversi trattati di Plinio il Vecchio, possiamo trovare dei riferimenti ai vini del Colli di Luni.

Denominazione


Uno dei passi più importanti per la vita del Colli di Luni è indubbiamente rappresentato dall'anno 1990, in cui finalmente si ottenne la certificazione DOC (denominazione di origine controllata): è il riconoscimento perfetto dopo secoli di storia e di produzione di vini del territorio compreso nella val di Magra ed è anche il giusto premio alla sua gente, che si è impegnata da tanto tempo per lavorare la terra e produrre sempre dei vini migliori e di maggiore qualità.

La denominazione di origine controllata include ben due tipologie di vino: una si riferisce unicamente a quel vino che si può ricavare dal vitigno Vermentino, l'altro tipo invece fa riferimento al rosso di Colli di Luni, che ha una natura mista invece.

Raccolta e estrazione


Nel corso della fase della raccolta, le uve devono essere sottoposte ad una minuziosa selezione e, solamente quelle che risultano perfette e, sopratutto sane, dimostrandosi prive di qualsiasi tipo di attacchi di parassiti o di varie malattie, possono essere utilizzate per la produzione di questo particolare vino.

Per quanto riguarda l'estrazione, invece, riferita al succo del frutto, bisogna organizzare un'operazione immediata, dato che si deve far fermentare unicamente la parte liquida, evitando di sottoporre a tale lavorazione anche le bucce.

Difatti, l'operazione che corrisponde alla pigiatura, nella maggior parte dei casi, non viene del tutto eseguita, dato che in molti casi si usa ricorrere alla pressatura sulle uve che risultano ancora intere, per fare in modo di organizzare un'adeguata divisione tra il mosto e le bucce e tutte le altri parti solide.

Dopo l'operazione di pressatura, possiamo trovare, in molti casi, anche un lavoro di sfecciatura del mosto, poi la solfitazione e la fermentazione che non deve in alcun caso andare oltre i venti gradi centigradi.

Spostando la nostra attenzione sul vino rosso che ci interessa, ovvero il Colli di Luni DOC Rosso, l'uva deve essere sottoposta ad un'accurata opera di pigiatura e solfitazione, per poi essere lavorata con la fermentazione e la macerazione.

Il mosto che, dopo questa minuziosa lavorazione, si ricava, viene immediatamente posto a fermentazione insieme alla vinaccia.

La temperatura che arriva fino alla massa produce l'effetto di una vera e propria fermentazione tumultuosa, dato che il vino sembra quasi giunto ad ebollizione.

Uvaggio


Per quanto riguarda il vino Vermentino, dobbiamo sottolineare come in questi casi l'uvaggio minimo deve corrispondere ad una percentuale del 90%, mentre gli altri vitigni, che fanno comunque parte di una lista raccomandata ed autorizzata, non possono superare la misura del 10%.

Spostandoci al vino bianco, invece, il vermentino diminuisce la sua presenza ad una percentuale corrispondente al 35%, con la presenza di molte altre varietà, come ad esempio il Trebbiano toscano (per una percentuale compresa tra il 25 e il 40%), e una buona lista di vini a bacca bianca raccomandati o autorizzati, che possono occupare fino ad una misura pari al 30%.

Per quanto riguarda la tipologia di vino rosso, invece, dobbiamo sottolineare come si tratta di un incrocio che vede sempre premiato il Sangiovese (per una percentuale che deve essere obbligatoriamente compresa tra il 60 e il 70%), mentre il Canaiolo, Ciliegiolo e il Pollera (che possono essere sfruttati in coppia o da soli), devono avere una percentuale minima corrispondente al 15%, con altri vitigni a bacca nera che possono arrivare fino al 25% e, infine, una porzione di Cabernet che corrisponde ad una misura massima del 10%.

Caratteristiche organolettiche e abbinamenti


Per quanto riguarda il colli di Luni, è importante sottolineare che il colore tipico corrisponde al rosso rubino, che può essere più o meno intenso e, anche in questo caso, tende a diventare granato nel corso della fase di invecchiamento.

Si tratta di un vino caratterizzato dal fatto di avere un profumo piuttosto gradevole e delicato, dal sapore leggermente armonico, ma anche molto asciutto e fine.

La gradazione alcolica minima corrisponde a 11,5 gradi, mentre dobbiamo ricordare come la temperatura a cui va servito deve essere sempre compresa tra 16 e 18 gradi centigradi, all'interno di un calice che, nella maggior parte dei casi, dovrebbe essere quello bordolese.

Gli abbinamenti più interessanti di questo vino si riferiscono sopratutto a pietanze tipiche della Toscana, come ad esempio carni bianche e rosse, formaggi semiduri, lasagne verdi al sugo di salsiccia e spezzatino condito da patate e zucchine.


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