"Perché hai lasciato il tuo lavoro?". "L'azienda si è trasferita, ma non mi ha detto dove..."
Fino ad oggi ho sempre pensato che sostenere un colloquio in Australia fosse una cosa molto seria: domande trabocchetto, pressione psicologica, competizione, attenzione a come ti vesti, a come ti poni, se hai ingoiato la gomma da masticare prima di entrare nella sala colloqui e ti sei ricordato di tramortire il cellulare perché, se per caso, squilla, sei finito…
Ho affrontato diversi colloqui da quando sono a Sydney e credetemi, sono tosti.
Ma quello che ho affrontato oggi ha del fantastico, irreale…
Gli australiani continuano a stupirmi. E oggi, anche persone serie come i recruitment officers (che già solo il nome incute timore)…ecco anche loro, oggi, mi hanno scioccato…
Per chi si è perso le ultime puntate della Maga, riassumo brevemente dicendo che un mese fa mi sono licenziata dal casinò, dopo varie crisi personali……
Ho cercato lavoro, ho avuto qualche colloquio con autentici stronzi (ma è giusto così, come dice mio padre è tutta esperienza) ma sempre di colloqui normali si è trattato…
Oggi non c’è stato nulla di normale.
Dopo un colloquio del genere uno o si fa ricoverare alla neuro o accetta il lavoro per disperazione. Io sono propensa a scegliere la prima strada…direi che è tempo ormai, dopo questa poi…
Premessa: venerdì scorso, come ogni mattina, mi sono messa a cercare annunci di lavoro che potessero interessarmi su www.seek.com.au che è il primo sito dove cercare lavoro se venite in Australia.
L’altro giorno il mio prof di marketing mi ha fatto un’inquietante rivelazione: l’80% delle offerte di lavoro in Australia non è publicizzato…si trova lavoro tramite il famoso network di conoscenze…che non è proprio il nostro sistema marcio della raccomandazione, ma più un “ehi capo, conosco un tipo in gamba che potrebbe fare al caso nostro per quella posizione in quell’ufficio…ti metto giusto il curriculum qui, sopra gli altri, e vedi che si può fare”….poi magari la telefonata per il colloquio arriva, ma sta al candidato giocarsi bene la carta della “conoscenza”…..insomma le raccomandazioni ci sono anche qui, che diamine, tutto il mondo è paese, ma sono raccomandazioni che hanno il solo fine di mettere il tuo curriculum sopra gli altri, non ti assicurano di certo il lavoro.
Io non ero scioccata tanto per questo, quanto per il fatto che addirittura l’80% delle offerte di lavoro fossero pubblicizzate via network e non tramite i noti canali di comunicazione, come giornali e, appunto, siti internet.
Anyway, io il network non so cosa sia. Uso a malapena facebook, ho un account su twitter di cui ignoro l’esistenza e l’unica cosa che mi tiene in contatto con il mondo è questo blog….sono propio una frana come internettara, eh?
Visto che sono una frana, mi affido al 20% delle possibilità e provo a cercare lavoro tramite i cari e vecchi canali.
E torniamo così al sito internet in questione, seek.com.au, su cui venerdì scorso appare questo “allettante” annuncio:
http://www.seek.com.au/Job/italian-customer-service/in/sydney-cbd-inner-west-eastern-suburbs/18434401
in cui si chiede essenzialmente una figura che sappia parlare italiano e inglese per un lavoro di customer service.
Pagano 22 dollari all’ora minimo e l’ufficio si trova a Bondi Junction, dove vivo io. Figata! Rispondo subito, due soldini non mi fanno schifo e rispondere al telefono per assistere clienti italiani non mi sembra per niente male.
Non è una truffa, non vi preoccupate. Tutto in regola, da quel punto di vista…almeno per ora!
Mando il mio cv. Giusto per provare, non ero veramente sicura di quel posto, ma come detto, due soldini in più mi fanno comodo…
Ieri mi chiamano. Una voce squillante appartenente a una certa Kathy mi annuncia che la ditta è interessata al mio profilo e che lei vorrebbe incontrami il giorno dopo per il colloquio.
Il colloquio…Signore santissimo…..
Allora il giorno dopo, cioè questa mattina…mi preparo bella pimpante per quella che qui chiamano interview: intervista.
Ti intervistano….e già uno si sente importante!!
L’appuntamento è alle 9,30 e io a quell’ora mi presento: il palazzo da fuori non era male, salgo al secondo piano e ad accogliermi alla receptin (chiamiamola reception…oggi mi sento caritatevole….) c’è una tipa biondiccia, rotondetta, con una bella gomma da masticare in bocca (bella perché ha fatto in modo che tutti potessero vedere come masticava quella gomma e il rumore che faceva…)
Mi dice che Kathy arriverà in pochi minuti. Vicino alla reception c’è un tavolino e alcune sedie. Vi sono seduti due ragazzi e una ragazza. Tre facce da disgraziati che non ve le posso descrivere…
Ho dedotto che anche loro stessero aspettando la famosa Kathy.
Ci siamo giusto scambiati due sguardi e un “good morning”. Io, giusto per rompere il ghiaccio ( e spero di aver rotto solo quello) ho chiesto da dove venissero: la tipa era francese, un ragazzo era tedesco e l’altro ucraino.
Viva l’Europa!!
Evidentemente avevano bisogno anche di persone che sapessero altre lingue, oltre inglese e italiano…
dopo pochi minuti arriva la squillante e prorompente Kathy !
Avrà avuto 22 anni al massimo. Altezza media (più alta di me, ma è facile visto che sono una tappetta…) capelli lunghi castani, occhi azzurri, pelle candida, sul rosa…e un peso che avrà oscillato tra i 100 e i 120 chili di bontà!
Un’australiana vera!
La Kathy ci indica una stanza poco distante dalla reception e ci invita ad accomodarci. Nel tragitto, noto un muro (che ho deciso di chiamare muro del pianto…) con appese decine di foto di ragazzi in pose assurde, che ridono, scherzano, si ubriacano…..mi chiedo quale sia il senso di questo muro….forse un messaggio subliminale per dire che qui si lavora e ci si diverte un sacco? Decido di crederci…
Prima di entrare nella stanza, noto alcuni ragazzi intenti a lavorare alle loro scrivanie: tutti giovani! Figata, eh?
E la coda dell’occhio scorge qualcosa che non avrebbe voluto scorgere: scarpe da ginnastica in un angolo dell’ufficio, con tanto di calzini infilati dentro. Il tipo alla scrivania stava a piedi nudi. E dopo poco, noto che TUTTI sono scalzi.
Le scarpe erano di fianco alla scrivania o ammassate insieme alle scarpe degli altri in un angolo…
Ma la cosa devastante era che, se non fosse stato per il dettaglio delle scarpe, la scena mi sarebbe sembrata normale: una stanza colma di gente intenta a lavorare diligentmente alla propria scrivania, in silenzio e ordine. Ed era così!!
Ma le scarpe ammassate in un angolo mi facevano venire i brividi…
Ora io posso capire che stare alla scrivania otto ore può essere fastidioso….ma in Italia permetterebbero mai libertà del genere?
Ho visitato uffici in Australia e non ho mai visto una “rilassatezza” simile…e passatemi il termine perché non c’è parola migliore per descrivere quello che ho visto…
Voglio dire, magari può sembrare bello lavorare in un posto così rilassato..e forse lo è….ma per me sarebbe la prima volta, non sono più una ragazzina poi (i 30 si avvicinano….) e quindi scusatemi se sono un po’ scioccata…
Finalmente io e gli altri tre compagni d’avventura entriamo nella sala riunioni..
L’immensa Kathy ha fatto il suo ingresso subito dopo di noi. Seguita da una tipa che sarà stata la metà della Kathy, pelle olivastra, riccioli neri e vestita….anzi svestita direi con solo una camicia nera lunga. Niente pantaloncini, leggins, niente…solo la camicia nera. Aveva anche un paio di sandali che, ovviamente, appena entrata si è tolta.
Ma dovevate vedere come erano convinte. E come suonavano professionali!
Sarà che l’abito non fa il monaco…ma porca miseria ladra un po’ di decoro non stava male!
Ma ecco che arriva un omino argentino di nome Javier, vestito invece in modo decente e devo dire, tutto sommato, carino….lui sembrava quello più normale.
Per farvela breve, la ditta si occupa della promozione e creazione di giochi-casino online…il casino mi perseguita!!
Il customer service serve per assistere i clienti e vendere le promozioni…in pratica tu ti siedi alla scrivania, entri nella rete online di questo casino e vedi le persone-giocatori online in quel momento. Tipo Msn, per intenderci.
Il tuo compito è chiacchierare con questi sfigati che si stanno vendendo la suocera al black jack e chiedere se per caso vogliono approfittare dell’offerta speciale per vedere se riescono a giocarsi pure la moglie a poker….due in una botta sola!
Che figata di lavoro eh? Vabbè, direte voi, che ti importa, ti fai due soldini e via…
Giusto, giusto….solo che per una che ha mollato il casino’ perchè era stufa, tra le altre cose, delle facce tristi che vedeva, è un po’ buffo, no?
Ma il bello deve ancora venire. Dopo averci brevemente spiegato in cosa consiste il lavoro (seguirà un training super organizzato….o almeno così loro promettono) l’immensa Kathy ci ha illustrato le iniziative dedicate all’intrattenimento del personale.
Sissignori. In questa azienda, uno dei must, è coinvolgere i lavoratori in più attività possibili! E più partecipi, più bonus hai possibilità di ricevere. Meno partecipi…e sono ca…tuoi….
Il tutto mi ricorda un po’ una dittatura…ma chi sono io per giudicare??
La Kathy ci dice che uno dei party più gettonato è quello di Natale: ci si ubriaca fin dalle dieci della mattina per tutto il giorno, fino a svenire. Il bello, ci racconta la Kathy, è vedere chi riuscirà a scendere dalla nave sulle proprie gambe, chi crollerà a terra e chi deciderà di non aspettare l’attracco in porto e optare per una bella nuotata….
Il bello di queste feste, continua lei, è che si mangia poco e si beve molto. Un delirio totale.
Ma non vedo proprio l’ora guarda!! Sono già sulla barca!!
Ma è normale, secondo voi? O sono io la strana?
Kathy aggiunge che le feste da super ubriacatura sono organizzate ogni mese. E tutti, ovviamente, sono CALDAMENTE invitati a partecipare!
In settimana, Javier ci spiega, sono organizzati diversi incontri sportivi. E tu sei CALDAMENTE invitato a partecipare: nuoto, volleyball, calcio….
Mi ci vedete a giocare a calcio? Sapete quante gambe posso azzoppare in 30 secondi?
Volete vedermi nuotare? Avete presente come nuotano i cani? Io so fare di peggio…..
Volleyball? Come no, con la mia altezza formidabile e agilità felina, sai le botte che dò alle mie compagne e le craniate in terra che prendo?
E poi ci sono le bocce….organizzano i tornei di bocce!!!!!
Si giuro, …le chiamamno Lawn Balls.. palle da prato…..e vi ho detto tutto….
Quello che per noi è lo sport dei pensionati per eccellenza (scusa nonna, ma è vero…)…qui è una manna tra i giovani impiegati!!
L’intervista vera e propria è consisitita in queste domande, fatte davanti a tutti: chi sei, cosa fai, cosa vuoi, perchè sei qui…e una specie di test per vedere se siamo bravi a vendere.
Io dovevo convincere la tipa riccioluta e svestita a comprare un trapano elettrico….
Non ridete per piacere, perché loro erano serissimi….
Lei ha fatto la parte della cliente difficile, mi ha chiesto se potevo farle avere un trapano tutto “rosa”. Io le ho detto che non sono un venditore di giocattoli e che aveva sbagliato negozio…
Che venditrice nata!!!
Domani mi fanno sapere se inizierò il training.
Ma io sono terrorizzata all’idea che la mia faccia da pirla ubriaca possa finire sul muro del pianto….o che alla fine debba vendere trapani rosa ai giocatori di poker!
Che faccio, accetto il lavoro o mi faccio ricoverare alle neuro?
La Maga sotto shock
1: “Faccio a tutti i candidati questa domanda per testare il loro modo di ragionare”
2: “Hai una volpe e due polli che devi portare dall’altra parte del fiume. Puoi portare nella barca solo un animale per volta. La volpe mangerà i polli se la lasci da sola con loro.
3: ”Comprerei un’assicurazione sugli animali, mi farei i polli al barbecue e darei la colpa alla volpe”. “Puoi iniziare oggi??”