Colombina La Storia

Creato il 01 marzo 2014 da Carnivalinvenice

L’unica maschera femminile ad imporsi in mezzo a tanti personaggi maschili è Colombina, briosa e furba servetta. E’ vivace, graziosa, bugiarda e è di Venezia. E’ molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice è disposta a combinare imbrogli su imbrogli. Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d’ accordo e schiaffeggia senza misericordia chi osa importunarla mancandole di rispetto.
LE ORIGINI
La maschera di Colombina costituisce l’evoluzione di un personaggio della Commedia dell’ Arte: la Fantesca. Questa, prima di ingentilirsi in parti via via più aggraziate, passando dalla cruda ruffiana della commedia cinquecentesca alla garbata consigliera della settecentesca, era stata compagna di vita e di fortuna del giullare, quando, in certe rappresentazioni, usciva sul palco o nel cerchio degli
spettatori, a recitare con lui. La Fantesca originariamente è vecchia, compare curva e rugosa mentre porta una lettera, da parte della sua padrona, contrassegnata genericamente da un cuore trafitto da una freccia. Col tempo si sveglia, ringiovanisce, si fa più procace e diviene la Zagna, la compagna dello Zanni (servo). Proprio da questa ultima trasformazione nasce il personaggio di Colombina,che organizza burlesche scene d’amore ogni qual volta gli Innamorati portano sulla scena i loro sospiri.
Anche Colombina è una maschera molto antica, la sua figura era già menzionata nel 1530 nei testi degli Accademici Intronati di Siena.”Colombina” è anche il titolo di una commedia di Virgilio Verucci che è stata pubblicata nel 1628. La maschera di Colombina si trovano già nelle commedie di Plauto, fra le furbe ancelle, ciniche e adulatrici, sempre pronte a suggerire alla padrona malizie e astuzie. Da antica schiava Colombina nel ’500 diventa la Servetta complice interessata nei sotterfugi domestici e amorosi della padrona.
Il nome di Colombina compare per la prima volta nella Compagnia degli Intronati verso il 1530 e venne ufficializzato poco dopo quando Isabella Franchini, famosa attrice che la interpretò, portò sotto braccio un paniere in cui si intravedevano due colombe. Colombina prevalse solo nel Seicento nel teatro parigino. Il nome Colombina viene citato nel testo: Cicalamento in canzonette ridicolose, o vero Trattato di matrimonio tra Buffetto, e Colombina comici (1646) scritto dal celebre Buffetto, Carlo Cantù.
IL COSTUME
Il costume di Colombina si presentò con innumerevoli varianti: abitualmente non porta la maschera e indossa un corpetto aderente e un’ampia gonna a balze blu. La sua giacca rossa è orlata da una passamaneria dello stesso colore della gonna e il suo grembiulino, provvisto di tasche in cui infilare i messaggi d’amore, è di un candido bianco. Sul capo porta una «crestina», il fazzolettino tipico della cameriere, fermato da un nastro. Le scarpette nere semplici ma graziose hanno tacco basso e sulla fibbia c’e’ un fiocchetto azzurro.
LA SERVETTA FURBA E MALIZIOSA
Colombina impersona il tipo comico della servetta graziosa. E’ seducente, astuta, vivacissima ed è l’immagine perfettamente speculare femminile di Arlecchino. Per questo è sempre l’Amorosa o la moglie di Arlecchino, assumendo il nome di Betta, Franceschina. Diamantina, Marinetta, Violetta, Corallina o anche Arlecchina. Nelle rappresentazioni è spesso oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone, la qual cosa provoca la gelosia in Arlecchino.
Colombina è molto vanitosa e un po’ civettuola e ci tiene ad avere un aspetto sempre ordinato e attraente. Non ha peli sulla lingua e riesce a mettere a posto qualche corteggiatore che non si comporta più che educatamente. Anche il suo eterno fidanzato, Arlecchino, deve stare ben attento, se cerca di fare lo sdolcinato con qualche altra sua collega, perché lei sa come farlo rigare dritto.
Il suo modo di fare, così vivace e malizioso, nasconde un carattere volitivo e una naturale furbizia che fanno di Colombina un personaggio simpaticamente sbarazzino, molto amato dal pubblico.
Colombina, naturalmente bugiarda, usa sempre la menzogna a fin di bene per coprire gli amori della sua padrona, continuamente ostacolata da un padre burbero e severo. Maestra nel nascondere un biglietto d’amore sotto il grembiule o nel petto, mostra la sua più grande abilità ogni qualvolta deve consegnare queste missive nelle mani della padrona senza che se ne accorga un amoroso non gradito od il genitore sospettoso. È una donna intelligente che si rende conto di vivere in una società fatta a misura di uomo dove, per sopravvivere, deve usare furbizia e sensibilità. Forse è anche per questo che ci risulta così simpatica.


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