Colorado, la turbocomicità riparte venerdì su Italia 1 da Abatantuono

Creato il 17 marzo 2014 da Digitalsat

Non è un tendone da circo come quello di Zelig, ma manca poco. 'Colorado', lo show comico in onda dal 2003 su Italia1 si amplia, conquista uno degli studi televisivi più grandi di Mediaset, oltre 400 posti, pubblico pagante, una serata di prova generale, la successiva registrata per la messa in onda. «Ma per favore seppelliamo una volta per tutte ogni questione con Zelig», invita Luca Tiraboschi, direttore di Italia1.

«Zelig è Don Giovanni e noi siamo Sganarello - aggiunge Diego Abatantuono - ma qualche volta i ruoli si possono anche invertire». E proprio ad Abatantuono è stata affidata la 15/a edizione di Colorado, in onda da venerdì 21 marzo in prima serata. Nel 2003 era stato il primo presentatore, un ruolo quasi obbligato dal momento che era lui il direttore artistico dello spettacolo di cabaret, da cui il programma ha preso spunto, alla 'Salumeria della Musica' di Milano.

«Mi sono imposto di rifare qualcosa ogni 15 anni - scherza Diego - Mi sembra che il programma sia andato benissimo in questi anni e alle volte e le cose che funzionano è più facile rovinarle che migliorarle». Il suo ritorno significa anche che le 10 puntate di Colorado correranno sul filo dell'amarcord e di inediti sketch, di vecchi tormentoni (ovviamente il nuovo Colorado non può che essere 'eccezzziunale') e news entry. Accanto a Diego, l'attrice Chiara Francini ('Maschi contro femmine', 'Tutti pazzi per amore 2', e a teatro 'Ti ho sposato per allegria'), già co-conduttrice dello show dal 2011.

«Siamo perfettamente complementari», ha detto arrampicata sul palco accanto a Diego durante la presentazione. Del cast fanno parte una quarantina di comici, tra i quali diversi ritorni (Pino e Gli anticorpi, di Paolo Casiraghi, Raffaele D'Ambrosio, Tirocchi e Paniconi, Leonardo Manera) e diversi debutti che proporranno nuove comicità con i più svariati linguaggi. «Siamo il programma più divertente della televisione italiana - dice Tiraboschi - Inoltre abbiamo il brevetto per aver inventato la turbocomicità ».

«Già - scherza Diego - le nostre battute sono così veloci che il pubblico non ha neppure il tempo di rendersi conto che non fanno ridere e i comici quello di sbagliare». Anche per questo ci sarà poca satira: necessita di tempi molto più lunghi.


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