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Colorami Marc!

Creato il 07 aprile 2012 da Laibi
La notizia è rimbalzata sui principale portali, e ha galvanizzato le beauty-addicted di tutto il mondo: Marc Jacobs annuncia il suo esordio nel settore cosmetico. No, il geniale designer non ha scoperto di possedere doti da make-up artist, bensì ha scelto di addentrarsi, ultimo in ordine di tempo, nella lipstick jungle. E sicuramente non per assecondare un certo suo gusto per il make-up, come si evince dalla foto di repertorio...

Colorami Marc!

"mmm...ma come dona il rosso a me..." (Via fashionista.com)


L'annuncio è stato dato tramite le pagine del Women's Wear Daily, ed il partner scelto per questa proficua collaborazione è nientedimeno che Sephora, praticamente il lato cosmetico della Lvmh, la multinazionale che tra champagne e borse monogram, macina ricavi per circa 20 miliardi di euro. Mica fusaglie. Ancora lontana la data di lancio della collezione: per il momento gli accordi sono ancora nella fase iniziale, mentre Marc gongola al pensiero di una linea di make-up con il suo nome. Lo stilista ha infatti dichiarato:"Mi piace la possibilità, laddove ci sia, di abbellire, decorare, profumare, vestire. Questo è tutto ciò che è la moda. Non è necessaria, è qualcosa che si desidera- è una fantasia e un capriccio".
E sicuramente Marc non è estraneo a questi capricci: dopo Daisy e Lola, con infinite varianti connesse, ha infatti lanciato Dot, il suo terzo profumo, in collaborazione con la Coty Prestige. Dal profumo al rossetto il passo poi è breve.
Davvero un colpaccio per Marc Jacobs. Il settore della cosmetica, infatti, rappresenta da sempre una sorta di valore aggiunto per un brand di moda consolidato: a parte rafforzare la brand image, è una sorta di test di ingresso da parte di ipotetiche consumatrici, che desiderano ritrovare gli stessi elementi stilistici di un marchio persino in blush e ombretti. A ciò aggiungici che spesso il rossetto griffato rappresenta una sorta di lusso accessibile, disponibile ad una fetta più ampia di acquirenti. Esempio: io che non posso permettermi una borsa di Marc Jacobs, acquisto il rossetto ad un prezzo molto più abbordabile, che comunque riprende lo stile e i colori della collezione; passandolo avidamente sulle labbra, mi sento parte integrante della visione del brand pur non potendo accedere a prodotti di una fascia di prezzo molto più alta. L'esempio del rossetto, poi, non è del tutto casuale: l'esperienza ci ha infatti dimostrato che, in tempi di crisi, le consumatrici tendono ad effettuare drastici tagli ai consumi di beni voluttuari, tranne che nella cosmesi. Emblematico al riguardo è il famoso esempio dell'impennata di vendite di lipstick rosso fuoco a seguito della crisi del '29, in piena recessione. Praticamente: toglietemi tutto, ma non il rossetto.
I dati odierni poi, sembrano confermare questa tendenza: nonostante il settore del lusso non registri cadute nelle vendite, trainate perlopiù dai mercati emergenti (Cina, India, Brasile), è tuttavia il settore della cosmetica quello che registra un'aumento sensibile dei ricavi, soprattutto nell'ambito di mercati saturi come Stati Uniti ed Europa.
L'Italia non è da meno al riguardo: secondo la Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) il settore cosmetico ha registrato un +1% nelle vendite, chiudendo il 2011 con ricavi complessivi pari a 9.624 milioni di euro, in netta controtendenza con gli andamenti degli altri settori di beni voluttuari. Per chi vuole espandere il proprio brand, il make-up è quindi il settore di riferimento. Un buon contratto di licensing, un partner solido, una linea che affascina le consumatrici: questi gli ingredienti per una ricetta di sicuro successo. Ma questo Marc lo sa fin troppo bene.

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