Colpa delle stelle, John Green: avere 16 anni e dover morire

Creato il 28 febbraio 2013 da Altovolume
Un libro per adolescenti che parla di adolescenti, malati -quasi- terminali.
- Tu credi che i vulcani siano affascinanti? Dillo ai diecimila cadaveri urlanti di Pompei. Credi ancora in gran segreto che ci sia una componente di magia nel nostro mondo ? Si tratta semplicemente di molecole senz'anima che sballottano le une contro le altre, totalmente a caso. Ti preoccupi di chi si prenderà cura di te se i tuoi genitori muoiono? Fai bene, dato che loro saranno cibo per vermi da lì all'eternità.
- L'ignoranza è una benedizione.

Colpa delle stelle, John Green,
trad. Giorgia Grilli, Rizzoli, 2012

Di cosa parla:
Hazel ha 16 anni, ha una fissa per American Next Top Model, legge e filosofeggia per ore, e ha il cancro.
Hazel è anche una miracolata: a 13 anni le era stato diagnosticato il cancro, incurabile. Era pronta a morire, eppure il suo corpo quando viene il momento non cede; così i dottori la curano e le somministrano un farmaco sperimentale, noto per non funzionare. Su di lei funziona: miracolo.
Ed eccoci alla Hazel di oggi, annoiata, con genitori iper-protettivi che scambiano la sua noia per depressione e la costringono a frequentare un gruppo di supporto, composto da "un cast mobile di personaggi in vari stadi del malessere indotto dal tumore".
Ed è al gruppo di supporto che conosce Augustus, reduce anche lui dal cancro.
Dopo un gioco di sguardi, filosofeggiamenti vari, ecco che si crea un legame.
Hazel però non vuole legami. Una granata che potrebbe esplodere in qualsiasi momento può permettersi il lusso di legarsi a qualcuno ?
Dopo Cercando Alaska, Teorema Catherine, Città di carta, John Green torna a parlarci di adolescenti, molto particolari questa volta.
In questo libro infatti Hazel e Augustus oltre ad avere tutti i problemi di ogni adolescente di questo mondo hanno anche il cancro. Hazel è una miracolata, Augustus è un sopravvissuto. Entrambi si trascinano pigramente nella loro esistenza di malati-di-cancro (è un impegno a tempo pieno) finché non s'incontrano ad un patetico gruppo di supporto.
Penso sia inutile dire che tra i due nasce qualcosa.
Hazel è una ragazza intelligente, cinica, dalla battuta sempre pronta, che però deve vivere come se stesse sempre camminando sul ghiaccio. Non può permettersi una vita normale, i miracoli hanno un prezzo: non è morta ma i suoi polmoni sono compromessi, non può vivere senza il farmaco, senza la bombola dell'ossigeno, senza i suoi genitori. Hazel non sarà mai indipendente.
Augusuts assomiglia molto a Hazel, anche lui ama perdersi in ragionamenti complicati su inizie. A lui il cancro ha portato via una gamba.
Tra i due ragazzi si crea un legame, che più si rafforza e più diventa doloroso.
Hazel e Augustus sanno che non potranno mai avere una vita normale, lo accettano. Ci provano lo stesso però: fare un pic-nic, guardare un film, viaggiare. Lo fanno con la consapevolezza che davvero per loro è "ora o mai più", perché domani potrebbe già essere troppo tardi. E da questa vita si prendono tutto ciò che gli è dovuto, senza vergogna; come i bambini giocano a fare i tiranni, giocano in modo "sporco", misere consolazioni.
La loro è una lotta continua contro se stessi e il loro istinto di sopravvivenza, contro i genitori felici e terrorizzati, contro il tempo inclemente.

Colpa delle stelle, fan art

E' un libro che commuoverà di sicuro gli animi più sensibili, farà versare lacrime a chi è ancora più sensibile.
Eppure secondo me sarebbe consigliabile non lasciarsi trasportare dalle emozioni suscitate dalla tragicità della storia, perché questo è un bel libro al di là della miserevole situazione in cui si trovano i due protagonisti.
Limitarsi a questa prima facciata, due innamorati malati di cancro che lottano eroicamente contro il mondo per la loro storia d'amore, significa perdersi il succo del libro, significa leggere la quarta di copertina, piangere e chiudere il libro.
Ho letto tante recensioni di questo tipo: poverini, tutti e due malati, innamorati, quanto dolore, non-ce-la-posso-fare.
John Green però ci presenta una storia con più livelli di lettura. Il primo è quella di cui sopra, l'amore impossibile; al secondo livello troviamo l'approccio di Hazel e Augustus verso la morte.
Tutti sappiamo che moriremo, ma diamo per scontato che questo avverrà tra molti anni. Il sapere invece che potresti morire a momenti, come Hazel, ti costringe obbligatoriamente a guardare dentro te stesso, a capire chi sei e cosa vuoi davvero dalla vita. Il cancro di Hazel la spinge a domandarsi quale sia il senso della nostra e della sua vita: lei rimarrà per poco tempo, ma gli altri rimarranno solo per qualche anno in più se si considera il mondo nel suo insieme, e il mondo non si ricorderà mai di tutti.
Qual è la differenza tra la sua esistenza e quella altrui allora se a tutti noi non spetta che l'oblio ?
Quando Hazel conosce Augustus non vuole legami: non perché non vuole essere ferita, ma perché non vuole ferire, ancora. E' già abbastanza crudele quello che sta facendo ai suoi genitori, può permettersi di ferire altre persone ?
Augustus le dà una risposta, la sua. Spetta a Hazel scegliere come vivere la sua vita, anche se ha il cancro e non lo può cambiare; e spetta sempre a lei scegliere chi amare, chi ferire, perché è questo ciò che argina l'oblio, temporaneamente.
E poi c'è la storia di Anne, protagonista di Un'imperiale afflizione, di Peter Van Houten, libro ossessione di Hazel, in cui aveva trovato tante risposte. Hazel apprezza questo libro perché anche se la protagonista ha il cancro, non è un libro sul cancro perché i libri sul cancro fanno schifo (cit.).
E' un curioso gioco quello di John Green: Hazel adora un libro sul cancro ma che non parla del cancro quanto di una storia dove il cancro è solo un elemento della trama, mentre il libro in cui Hazel è protagonista il cancro è elemento fondamentale e necessario allo sviluppo della sua storia personale, però allo stesso tempo il cancro non è il protagonista perché Hazel si riappropria della sua vita prima che le venga portata via.
Colpa delle stelle non è un libro sul cancro, è un libro in cui la protagonista cresce grazie al cancro, il che la porta ad essere più consapevole delle proprie scelte, e rivendicarle.
Fare una scelta consapevole significa non avere rimorsi, non chiedersi Se.
E' una bella storia perché i protagonisti stessi sono stufi del solito sentimentalismo sul cancro, sembra che vogliano dire "lasciateci morire in pace: lasciateci vivere", ma senza arroganza.
Un libro per Young Adults ( giovani adulti), consigliato agli animi sensibili, a chi cerca una storia delicata ma tenace.

John Green


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