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Colpire il portafoglio della Casta. L'appello di Jacopo Fo per cambiare realmente l'Italia.
Creato il 13 novembre 2011 da VeritaedemocraziaSiamo una Repubblica fondata sul permesso, sul codicillo, sul regolamento che contrasta con la disposizione, il cavillo, la deroga, la scadenza termini. In Italia ci sono due leggi: la prima dice che tutto è vietato, la seconda dice che tutto è permesso. Se hai gli amici giusti hai il parcheggio riservato anche in Paradiso. L’insieme delle leggi e delle procedure amministrative è un’immensa macchina progettata per mungere e sodomizzare i cittadini!
Un solo piccolo esempio: un allevatore illuminato decide di costruire un biodigestore che permette di trasformare la cacca delle vacche in biogas e produrre energia elettrica. Ma il tecnico comunale, regolamenti alla mano, gli dice che la cacca nasce come prodotto agricolo, ma siccome viene utilizzata da un processo industriale di produzione di elettricità, all’uscita è uno scarto industriale che non si può più spargere sui campi, quindi va caricata sui camion e portata in discarica e smaltita al costo di 10 centesimi al chilo. Questa storia ben illustra il problema dell’Italia.
La Casta ha dedicato decenni a costruire un sistema estremamente efficiente per aumentare il proprio potere, una diabolica macchina per controllare i cittadini. Ma come si può pensare che arrivino in Italia gli investimenti stranieri quando una causa per incassare un credito dura nove anni? Abbiamo bisogno di una radicale riforma del sistema normativo, abbiamo bisogno di una legge che cancelli la lettura capziosa della legge. Abbiamo bisogno della certezza della legge. E questo si può ottenere rapidamente: in Germania non chiedi il permesso per fare una casa, fai una semplice comunicazione, ma se costruisci qualche cosa che non ti è permesso costruire o non è corrispondente ai criteri di sicurezza o qualità, te la demoliscono immediatamente e non ti puoi appellare a un bel cavolo di niente.
C’è un tappo che soffoca il Sistema Italia bruciando energie colossali e spegnendo entusiasmi. E oggi, prima di tutto, non possiamo spegnere entusiasmi, perché solo una grande esplosione di passione e di voglia di collaborare tutti insieme può evitare dolori tremendi al nostro popolo. E, se vogliamo ridare fiducia alla gente, per prima cosa dobbiamo togliere dalla schiena degli italiani il macigno della follia burocratica, dobbiamo rompere il sistema di mungitura che nutre la Casta, tassa nascosta per cittadini e imprese, terreno di coltura di sprechi assurdi, evasione fiscale, evasione contributiva, corruzione, nepotismo, incompetenza, mancanza di professionalità, sperpero di soldi per la politica, elefantiasi organizzativa dello Stato.
E questa inefficienza globale costa allo Stato, ogni anno, almeno 400 miliardi di euro. Una cifra stratosferica in grado di evitare di far precipitare nella povertà buona parte dei cittadini italiani. Non abbiamo bisogno di tagliare lo Stato Sociale dobbiamo tagliare l’inefficienza dello Stato! La lotta al burocratismo è l’unica in grado di fronteggiare il tentativo dell’uno per cento, ricchissimo, della popolazione di far pagare la crisi 99% della popolazione!
Stiamo buttando ogni giorno una cifra di denaro spaventosa perché la macchina dello Stato è impegnata a distinguere la merda agricola da quella industriale e poi non ha le forze per far pagare le tasse, i contributi, le concessioni dei video giochi, eccetera eccetera. I soldi ci sono… Vogliamo tagliare i tentacoli alla Casta? Partiamo dalla certezza e dalla semplicità della legge. E’ lì che hanno il cuore e il portafoglio.
Dico questo con tanto impeto perché vedo questo obiettivo sempre relegato agli ultimi posti nei progetti dei politici, ma anche nei sondaggi all’interno del movimento e nella lista delle priorità proposte da tante associazioni di base. Perché non è riconosciuto come prioritario? Sinceramente non capisco. E mi chiedo se anche altri pensano che sia da qui che si riparte.
Sei d’accordo? Facciamoci sentire! Ti chiedo di esprimere la tua eventuale adesione a questo modo di vedere con un commento a questo post su Il Fatto Quotidiano. E ti chiedo anche di darmi una mano a fare rete, coinvolgendo in questa raccolta di adesioni le comunità alle quali partecipi e dando vita a iniziative. Se riusciamo a evidenziare questa prospettiva credo che potremmo riuscire a convincere il movimento che è di questo che dobbiamo discutere ora.
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