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Colpire le multinazionali coi loro mezzi: lo short selling finanziario

Creato il 16 marzo 2011 da Anticasta

Borsa

Sono i padroni del mondo, controllano le banche, che prestano soldi  che le stesse si rifabbricano per i fatti loro, salvo chiederti a te la restituzione degli stessi con tanto di interessi oppure attraverso beni..

Controllano l’energia facendo morire le energie alternative e continuando a proporci il petrolio e il nucleare con metodi tutt'altro che democratici..

Controllano la farmaceutica riempiendoci l’organismo di sostanze tossiche e inutili che non guariscono nulla boicottando le medicine alternative, soprattutto quelle più utili.

Sto parlando di quel piccolo manipolo di persone che controllano il mondo con metodi scellerati mentre miliardi di persone assistono inermi e soprattutto ignare.

Non abbiamo assolutamente armi contro costoro. Siamo completamente alla loro mercè.

Ma poiché personalmente non mi piace particolarmente trovarmi in questa posizione di sudditanza vorrei divertirmi un attimo a pensare che qualcosa, forse, si può fare, vediamo che cosa:

 

Da anni seguo la finanza e l’esperienza mi ha fatto capire che c’è un gruppo di persone che da molto fastidio alle multinazionali: i trader .

I trader sono quelli che comprano e vendono titoli in borsa continuamente ogni volta tirando a guadagnarci, anche poco.

Non è esattamente come giocare d’azzardo, perché in realtà, aldilà di tutti le notizie che muovono la borsa,  gli indici azionari o i titoli stessi hanno un “trend”. Ci sono periodi che salgono (a volte anche per anni) e ci sono periodi che scendono (idem).

Non c’è mai la sicurezza quando apri una posizione ma una probabilità statistica di successo a seconda del trend.

Ma  i trader che danno veramente fastidio sono quelli che fanno lo “short selling”, cioè, quelli che, detto volgarmente, giocano al ribasso.

Che cosa vuol dire giocare al ribasso?

Vuol dire che tu pur non avendo un titolo, prima lo vendi, sperando che scenda, poi, quando è sceso te lo ricompri. Logicamente se tu compri un titolo il valore sale, ma se tu lo vendi il valore scende. Provate adesso a immaginare cosa succede se il numero di titoli venduti al buio supera quello dei titoli che gli azionisti hanno nel portafogli…

 

Questa è una delle tante “furbate” inventate dai  fantastici banchieri!

 

Quando un azionista apre una posizione short selling, la banca con cui apre la posizione si tiene una percentuale. Le banche sappiamo essere notoriamente “avide” e vogliono arraffare anche così.

Quando tu ricompri il titolo lei ci ha guadagnato!

Cosi' guadagnano sempre, sia a mercati in salita che a mercati in discesa.

In questo modo pero' si pone un evidente spada di Damocle su tutti gli altri settori, dove oltrettutto, ci sono spesso le stesse persone, se non a volte addirittura le banche stesse: un po' una sorta di conflitto di interessi rovesciato.

Non è molto che esiste questo meccanismo: posso dire che fino a 5 o 6 anni fa  Banca Fineco ( la prima banca italiana che da modo di fare queste operazioni online direttamente dal PC di casa vostra ) permetteva di tenere la posizione aperta solo per tre mesi, adesso per 2 anni (e c’è una bella differenza!).

Mi direte. E chi ne ha il coraggio di fare certi movimenti con i propri soldi?

E io vi rispondo: e chi è che al coraggio invece di comprare i titoli?

Eppure normalmente le persone hanno anche  titoli azionari o fondi azionari nel portafogli.

Non volete rischiare a giocare sui titoli? volete giocare sui fondi che sono più sicuri?

Non c'è problema, adesso hanno inventato anche i fondi basati su posizioni short. 

Ebbene, adesso vi dico una cosa:  l’indice italiano  vale meno della metà di quanto valeva 11 anni fa!  Dal 2000 al 2003 ha perso un buon 60%, poi, fino al 2007  si è riportato un poco sotto i valori del 2000, dopodichè ha perso un altro 70% secco. Poi ha recuperato un po’ ma neanche tanto.

Peraltro quando gli indici salgono non si sa mai fino a dove salgano; quando invece scendono, Scendono (con la S maiuscola).

Nel periodo tra il 2000 e il 2003 c’è stato il più grosso crollo che io mi ricordi. 4 anni dopo un altro crollo ancora peggiore!

E a questo punto che cosa conviene fare : comprarli o venderli (senza averli)?

Conviene venderli!

A questo punto mi direte. Ma cosi' va a puttane tutta l'economia!

Non direi proprio così: così invece potrebbero andare a puttane soprattutto le multinazionali o i grossi titoli: la piccola impresa, i mestieri di una volta, insomma la parte sana dell'economia continua a funzionare! 

Ma possibile che queste persone hanno inventato certi sistemi che potrebbero ritorcersi contro?

Beh, intanto già in diverse occasioni hanno dimostrato e dimostrano  di non sapere vedere aldilà del loro naso  accecati dal desiderio del guadagno immediato.

Poi, c'è anche da dire che sono consapevoli della loro onnipotenza: durante i cali in borsa, i settori un po' più protetti dalle elite (petroliferi, bancari, farmaceutici) scendono meno.

Poi non è che il trader sia una persona dotato di un etica: è uno che vuole fare soldi e basta: a mercati in salita, giocano normalmente comprando i titoli.

Forse i soliti “cartelli” hanno un po' cercato di indirizzarlo in una certa direzione.

Peraltro, come è ovvio, questa cosa si pubblicizza il meno possibile , altrimenti avviene il tracollo: anzi, nelle riviste finanziarie sembra quasi che questo meccanismo non esista

Ma negli ultimi crolli, soprattutto quelli del 2007 e 2008, i settori petrolifero e soprattutto bancario hanno sofferto come mai fino ad ora.

Unicredit, per fare un esempio è sceso da 6 fino a 0,8 . Adesso vale 1,8. In altre parole non è più riuscito, cosi' come molti altri a recuperare: si è innescato in questo modo un trend di lunga in discesa.

Se durante i crolli entrano in massa i ribassisti il titolo scende, e se perde troppo, anche chi invece il titolo lo detiene nel portafogli se lo vende: in questo modo, quando i ribassisti ricomprano il titolo vale di meno e loro ci hanno guadagnato!

Interessante no? volete provare anche voi? Benissimo, vi spiego sommariamente come si fa:

io ho un conto in Fineco, ma credo che si possa fare con qualsiasi banca.

Troverete a fianco al titolo la dicitura “ordina”. Ci cliccate sopra e si apre una finestra dove vi chiederanno il quantitativo e tutto il resto. Nell'ambito della finestra compare la dicitura short selling, cliccate: vi compare un'altra finestra dove vi chiederanno un po' di dati, tra queste vi chiedono se volete fare l'operazione per un giorno solo o Multiday: scegliete Multiday, quella che vale due anni.

Il momento attuale è buono per aprire posizioni short.

Negli ultimi anni mi sono messo anch’io a giocare al ribasso e, devo dire, con buoni risultati.

E' fondamentale pero' una cosa: occorre azzeccare bene il momento perchè se  si perde più del 10-15 % da subito, il titolo vi viene liquidato da solo.

Credo che al momento attuale non ci sia questo rischio.

 A testimonianza dello stato di allerta che i ribassisti hanno creato sull'elite ricordo perfettamente nel 2008, nel massimo del crollo borsistico, a sorpresa, un lunedi' mattina, tutte le borse hanno aperto a +7%.

Non saprei in quale altro modo spiegarmi ciò: gli “illuminati” (qualcuno li chiama anche così) si sono visti nel week-end e tra un aperitivo e un giro in barca hanno deciso di metterlo nello stoppino ai ribassisti: così gli facciamo passare la voglia! Ma ciononostante il recupero di quella giornata si perse in fretta e il bilancio di due anni di borsa fu devastante.

 Come conseguenza di questi crolli si è andata perdendo via via la fiducia nei mercati americani ed europei (italia in testa). Sono invece saliti vertiginosamente i paesi emergenti: tirano molto, l'economia del futuro, ci fanno fuori: anche in questo caso in realtà credo che raccontino grosse palle: la parte povera di popolazione continua ad essere povera: ho recentemente letto che, anche nei paesi dove la borsa va a mille aumenta il numero di poveri, del resto tra questi c'è anche l'Egitto dove, se ci sono stati disordini, ne avranno avuto ben donde.

La verità è che, sono sempre le elite che i loro soldi non sanno più dove metterli e hanno deciso di metterli lì' colonizzando un po' di economia dei paesi emergenti. O se preferite non sanno più come investirli: i mercati occidentali vanno male, i buoni del tesoro sono gravati dal rischio insolvenza generalizzato, il mercato immobiliare crolla, molti comprano oro: ecco delinearsi quindi un quadro che potrebbe avere un interessante sviluppo futuro: i soldi, o meglio troppi soldi non servono più a niente.

E in qualche modo si potrebbe anche collaborare affinchè questi soldi non servano più a niente!

Qualcuno poi potrebbe obiettare che le multinazionali ci danno il lavoro: errore clamoroso; le multinazionali ci hanno tolto il lavoro per riproporcelo, alle loro condizioni capestro, pena la disoccupazione.

 Le vere ricchezze non sono le banconote , non sono le azioni o pezzi di carta vari o addirittura un numerino scritto online sulla vostra banca ma neppure l'oro , anche perchè non sappiamo cosa farcene, e neanche un blocco di cemento in un posto fico, se ne abbiamo altri 5 o 6 altrove. Non sono neppure il mare di oggetti inutili che il capitalismo ci propone.

Le vere ricchezze sono i prodotti della terra, l'acqua e il sole, una volta presenti in abbondanza, ora sempre più scarsi.

di Gian Paolo Cavallaro


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