
Chiunque abbia partecipato alla cena di un convegno internazionale sa che il funzionamento dell'università italiana è inspiegabile: le semplici domande degli stranieri e le complicate risposte di chi ci lavora lasciano un senso di insoddisfazione generale. Per evitare questa frustrazione gli uni e gli altri potrebbero ricorrere a questo libretto scritto da due ricercatori che, pur vivendo in Italia, sono abituati a dialogare con i colleghi di tutto il mondo. Forse perché sono specialisti di "fisica dei sistemi complessi" e dei "materiali disordinati", riescono dove altri hanno fallito. Spiegano come (non) funziona l'università in Italia, perché siamo arrivati a questo punto e propongono perfino soluzioni: sorvegliare procedure e risultati, favorire il diritto allo studio, coltivare attraverso fondi pubblici la ricerca di base, quella non destinata alle applicazioni immediate che interessano i privati. Come dicono gli autori, quando Einstein nel 1915 formulò la teoria della Relatività Generale, non aveva idea che
