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Coltivate l’amore. oppure diventate contadini.

Creato il 16 ottobre 2014 da Annachiatto @AnnaChiatto
16 ottobre 2014

Devo mettervi al corrente di una teoria che potrebbe stravolgere completamente la vostra visione sul corteggiamento umano. In quanto paladina delle cose non dette con facilità, vi riporto a nome di un amico, che farò rimanere anonimo per privacy, e perché così fanno i giornalisti che conducono inchieste importanti, una scienza che ha condotto per anni, a seguito di studi antropologici, su una teoria complicata: come conquistare una donna. Secondo G. siamo degli ortaggi da coltivare. Prima di continuare, ci tendo a dirvi, che G, lo chiameremo così perché è l’iniziale del suo nome, e quella di un PUNTO che inseguono i maschi dai tempi delle caverne, non è un maschilista, e oltre ad avere un quoziente intellettivo superiore alla media, è un attento scrutatore delle femmine tutte: le ammira, le venera e fa di esse il perno attorno al quale ruota tutto il suo universo (insomma, ce ne fossero di più in giro).contadini-austriaci Quindi passatemi il paragone e non sentitevi offese, è solo una metafora, sapete che io le uso spesso, e quando l’avrete interpretata ne capirete il senso. Allora dicevamo, G. sostiene che le donne sono degli ortaggi, e un bravo contadino deve saper piantare i semi e prendersi cura del suo orto. I frutti vanno coltivati con dedizione e c’è verdura e verdura. Per far crescere ortaggi sani, freschi e saporiti, bisogna imparare ad osservarne la natura, a seguire l’evoluzione delle piante, a conoscere il terreno e le molteplici varietà. Il successo nella coltivazione dell’orto dipende principalmente da – il sole: il calore è quello che fa crescere i sentimenti – l’acqua: le piante orticole hanno bisogno di ninfa per crescere – la terra: è fondamentale concedere molti ettari della propria vita – il fattore umano: che non è solo braccia e fatica, ma soprattutto buon senso. Infine c’è ne uno critico che ne determina il successo: le paturnie femminili, ma per questo, purtroppo, non c’è nulla da fare.

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Le sue ricerche rivelano alcuni esempi. La DONNA INSALATA cresce in quattro settimane, è facile da piantare e si sfoglia facilmente; quella RAPA ROSSA è delicata e rara, e per niente facile; la creatura CARCIOFO è astiosa e piena di spine, ma se si arriva al cuore si scopre un’anima passionale; la SEDANO ha il fusto duro e la testa morbida; la PATATA… il tubero che muove le masse.

É interessante, non trovate? Ora mi chiedo, una volta affacciati sulla finestra di questa natura complicata e meravigliosa, come la mettiamo con i contadini che seminano più specie contemporaneamente, zappando il proprio orticello e quello altrui, che al bancone del mercato espongono un raccolto vasto? Ma quella è un’altra storia e chiederemo presto un prezioso consiglio al nostro orto cultore di fiducia.

(Grazie G.)


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